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Le ORT contribuiscono alla crescita economica annuale dell'UE per 50 miliardi di euro

Secondo uno studio pubblicato il 27 ottobre, il contributo apportato dalle organizzazioni di ricerca e tecnologia (ORT) europee all'economia dell'UE ammonta a 50 miliardi di euro. La relazione, stilata dall'organizzazione europea di ricerca Technopolis Group, rivela che oltre ...

Secondo uno studio pubblicato il 27 ottobre, il contributo apportato dalle organizzazioni di ricerca e tecnologia (ORT) europee all'economia dell'UE ammonta a 50 miliardi di euro. La relazione, stilata dall'organizzazione europea di ricerca Technopolis Group, rivela che oltre a sostenere la crescita economica, le ORT aiutano l'Europa ad affrontare sfide di prima importanza, come la necessità di sviluppare fonti energetiche rinnovabili innovative, ma ancora non godono dell'attenzione che meriterebbero e il loro potenziale non viene dunque sfruttato appieno dai governi nazionali. Le ORT hanno ricevuto il 32% dei fondi stanziati dal Sesto programma quadro (6oPQ). In Europa sono attive circa 350 ORT, tra cui l'istituto di ricerca Fraunhofer Gesellschaft in Germania, la CEA (commissione sulle energie alternative e sull'energia atomica) in Francia, il VTT (centro di ricerca tecnica) in Finlandia, la TNO (organizzazione per la ricerca scientifica applicata) nei Paesi Bassi e SINTEF (la fondazione per la ricerca scientifica e industriale) in Norvegia. Sotto molti aspetti, queste organizzazioni sono simili alle università, dalle quali però si distinguono per l'attenzione posta sulla ricerca applicata e per la capacità di sfruttare i risultati ottenuti a favore di progetti di innovazione industriale e di sviluppo. Dal punto di vista finanziario, le ORT fanno solitamente affidamento su varie sovvenzioni pubbliche (grazie alle quali possono ampliare le proprie abilità) e su redditi industriali, che consentono loro di mettere tali abilità al servizio dell'industria. La nuova relazione, pubblicata per conto della European Trade Association of the Research and Technology Organisations (EARTO, l'associazione europea delle organizzazioni di ricerca e tecnologiche), indica che il volume d'affari annuale delle ORT europee, nel complesso, si aggira intorno ai 23 miliardi di euro: una multinazionale europea che ottenesse un risultato simile rientrerebbe nelle prime 100 posizioni dell'FT-500 Europe, la classifica delle 500 migliori imprese europee. Sempre secondo lo studio, ammonterebbe a 40-50 miliardi di euro l'impatto economico annuale complessivo delle ORT, dal cui lavoro hanno tratto beneficio più di 100.000 clienti ogni anno, inclusi governi nazionali e regionali, aziende di grandi dimensioni e piccole e medie imprese (PMI). Queste organizzazioni rappresentano inoltre un importante datore di lavoro a livello europeo, poiché impiegano complessivamente più di 150.000 scienziati, tecnici e ingegneri. Per il professor Erkki Leppävuori, presidente dell'EARTO, lo studio "mette in luce il fondamentale contributo apportato dalle ORT alla competitività economica e al progresso sociale dell'Europa" e "dimostra che tali organizzazioni svolgono un ruolo fondamentale nel sistema europeo dell'innovazione e valgono davvero ogni centesimo stanziato". "Ora", prosegue Leppävuori, "non resta che attuare le raccomandazioni chiave formulate dallo studio, che amplificheranno ulteriormente l'impatto, di per sé già notevole, che le ORT hanno su società ed economia". Secondo la relazione, le ORT sono infatti essenziali sia quando si tratta di realizzare collegamenti fra ricerca di base e applicazioni pratiche, sia mediante le loro collaborazioni con università e settore privato con l'obiettivo di elaborare soluzioni pratiche alle maggiori sfide sociali, quali la sicurezza dell'approvvigionamento energetico, la scarsità delle risorse o l'invecchiamento sano. Tali organizzazioni hanno dalla loro la comprovata capacità di aumentare il tasso di innovazione nell'industria, mettendo le imprese nelle condizioni di superare i limiti posti dalle proprie risorse tecnologiche. Inoltre, contribuiscono in modo significativo alla crescita economica grazie a un utilizzo più efficiente della ricerca e alla capacità di adattare tecnologie nuove ed esistenti. Lo studio insiste peraltro sul fatto che le ORT non sono tenute nella giusta considerazione e che il loro ruolo non viene compreso appieno. Per evidenziare il fondamentale contribuito apportato dalle ORT all'economia e alla società, è imprescindibile fornire statistiche ufficiali concernenti il settore europeo della ricerca e della tecnologia. Inoltre, la relazione raccomanda di fare maggiore affidamento sulle ORT allo scopo di stimolare l'innovazione nel settore pubblico e in quello privato e per affrontare le sfide più pressanti (quali il cambiamento climatico e l'invecchiamento della popolazione). Anche le ORT devono fare la loro parte e innalzare il proprio profilo internazionale per rafforzarsi grazie a un livello più elevato di concorrenza e cooperazione. Lo studio è stato presentato nel corso dell'EARTO Innovation Prize 2010. Il premio è stato assegnato all'istituto Fraunhofer Gesellschaft per aver sviluppato un modulo concentratore ad alta efficienza per pannelli solari. Per EARTO, si tratta di "un ottimo esempio della capacità delle ORT di utilizzare e adattare efficacemente i risultati della ricerca a tutto vantaggio della società e dell'economia".