Aiutare i diabetici a conservare i propri piedi
Anche se la maggior parte di noi dà per scontata la capacità del nostro corpo di far guarire una ferita, ciò non vale invece per le centinaia di milioni di persone che convivono con il diabete. Tutto questo perché i diabetici hanno un rischio maggiore di sviluppare arteriopatia periferica(si apre in una nuova finestra), un restringimento anomalo delle arterie che il più delle volte influisce sul flusso di sangue alle gambe. Se non viene diagnosticata e quindi non trattata, l’arteriopatia periferica del diabetico potrebbe evolversi in ischemia critica degli arti(si apre in una nuova finestra), una malattia caratterizzata da dolore ischemico a riposo, ulcere da insufficienza arteriosa e cancrena. L’ischemia critica degli arti ha una prognosi negativa, con il 25 % dei pazienti a cui viene amputato il piede o che muore solo 1 anno dopo la diagnosi e il 50 % che muore entro 5 anni dalla diagnosi. La chiave per prevenire questa condizione è garantire che venga erogato un adeguato apporto di sangue alla ferita. Per questo c’è VOTIS. «Il nostro obiettivo è quello di contribuire a migliorare la qualità della vita per il numero in rapida crescita di diabetici, riducendo il rischio di amputazioni e di altre conseguenze della riduzione del flusso sanguigno», afferma Merrill Weber, co-fondatore, amministratore delegato e presidente di VOTIS(si apre in una nuova finestra). Grazie al supporto di uno studio di mercato e di fattibilità finanziato dall’UE, il sistema VOTIS è un passo avanti verso l’approvazione per l’uso clinico.
Da uno a tre
VOTIS è stato originariamente concepito per essere un singolo dispositivo portatile ed economico utilizzato per eseguire lo screening, stadiare e monitorare in sicurezza il piede diabetico. Tuttavia, durante lo studio di fattibilità, il management si è subito reso conto che in realtà stavano immettendo in commercio tre dispositivi separati. «Una volta capito, abbiamo riformattato la tecnologia in una suite di tre dispositivi», spiega Weber. «Ora abbiamo quindi una soluzione che può accompagnare il diabetico durante l’intero percorso del paziente, dall’identificazione dell’arteriopatia periferica al monitoraggio della condizione attraverso lo sviluppo di ischemia critica degli arti e, se necessario, in sala operatoria». Mentre il primo dispositivo, chiamato PedCheck, viene utilizzato per eseguire lo screening dei piedi del paziente per valutare l’eventuale presenza di arteriopatia periferica, il secondo dispositivo, chiamato PedStage, viene utilizzato dagli specialisti per valutare il flusso di sangue e di ossigeno nel piede, la gravità delle ulcere o della cancrena, e dell’infezione, e per tenere traccia dei cambiamenti nel tempo in maniera oggettiva. «Per la prima volta, i medici possono vedere correttamente cosa stanno facendo», osserva Weber. «Identificando quali aree del piede mancano di perfusione, il medico può identificare le specifiche arterie della gamba che sono bloccate». Se la condizione si aggrava fino al punto in cui è necessario un intervento quale rivascolarizzazione, bypass, chirurgia a cielo aperto o amputazione minore/parziale, il medico può utilizzare un terzo dispositivo, chiamato PedFlo, per ottenere una valutazione in tempo reale del flusso sanguigno nel piede durante la procedura stessa.
Benefici per i pazienti
VOTIS oggi ha una profonda comprensione di come la sua suite di dispositivi possa portare benefici ai pazienti. «Aiutandoci a espandere la nostra visione, abbiamo ora una soluzione pronta per accompagnare il diabetico in ogni fase e per ritardare, se non eliminare del tutto, la necessità di amputazione», conclude Weber. Il team sta attualmente raccogliendo fondi aggiuntivi per costruire prototipi beta dei suoi tre dispositivi. Questi prototipi saranno poi sottoposti a test sul campo in Germania, India, Israele, Italia e Stati Uniti. In caso di esito positivo, VOTIS cercherà la marcatura CE(si apre in una nuova finestra) e l’autorizzazione della FDA statunitense(si apre in una nuova finestra) per commercializzare il dispositivo nei mercati europeo e statunitense rispettivamente, e per raggiungere anche altri mercati internazionali.