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Atlas of Renaissance Antiquarianism

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Una banca dati innovativa semplifica le indagini degli studiosi dell’antiquaria rinascimentale

Analizzare ciò che avevano appreso gli studiosi del Rinascimento dal mondo greco-romano si rivela difficile; tuttavia, una nuova risorsa rende questa attività più semplice.

L’antiquaria consiste nello studio delle antiche civiltà, avvalendosi solitamente di testi e documenti come fonti. Eppure, impiegando talvolta l’antiquaria anche materiali non letterari, quali articoli di abbigliamento, questo ambito si sovrappone per certi versi con l’archeologia, che analizza principalmente le civiltà utilizzando artefatti fisici. Il Rinascimento rappresenta un periodo definito in modo impreciso della storia europea, durato circa dal XIV secolo al XVII secolo. Si è trattato di un periodo stimolante, contraddistinto dalla riscoperta europea di conoscenze perdute risalenti all’età classica greco-romana. Molte caratteristiche che determinano la vita moderna sono state introdotte per la prima volta nel corso dell’età classica, come ad esempio la democrazia, le biblioteche pubbliche, il ragionamento formale e l’erudizione. L’antiquaria rinascimentale è lo studio delle civiltà passate intrapreso durante l’epoca rinascimentale. Gli studiosi moderni dell’antiquaria rinascimentale analizzano le indagini svolte dagli studiosi rinascimentali relative alle civiltà classiche europee.

La nuova risorsa della banca dati

Il problema è che questo tipo di studio non è di facile svolgimento poiché i materiali originali sono sparpagliati. Pertanto, il progetto ATRA(si apre in una nuova finestra), finanziato dall’UE, ha sviluppato una risorsa digitale per gli studiosi che traccia una mappa della circolazione del sapere antiquario durante l’Europa rinascimentale. «Il suo obiettivo è contribuire alla promozione di nuove conoscenze sugli studi dell’antiquaria nel corso del Rinascimento», spiega il dott. Riccardo Drusi, coordinatore del progetto. «Il suo proposito era inoltre dimostrare in che modo l’approccio antiquario, che documenta le fonti e le prove empiriche, svolgesse un ruolo fondamentale nell’evoluzione dell’intera vita culturale e intellettuale della prima età moderna». Il termine «atlante», presente nel titolo del progetto, indica un’area geografica europea senza designare la mappatura. Questa ricerca è stata intrapresa con il supporto del programma Marie Skłodowska-Curie. La banca dati ATRA(si apre in una nuova finestra) avrà diverse tipologie di utenti, quali studiosi delle antichità classiche, della storia culturale del Rinascimento e dell’epigrafia classica, ovvero delle iscrizioni in scrittura antica, nonché archeologi e storici delle religioni. Tali utenti avranno modo di accedere comodamente ai materiali che compongono la banca dati, principalmente costituita da scambi epistolari tra intellettuali del Rinascimento, così da poterne studiare il contenuto. In queste lettere si discute di problemi legati alla ricostruzione storica della civiltà classica.

Su cosa si concentravano gli studiosi del Rinascimento?

Ad oggi, nessuna risorsa ha permesso agli studiosi moderni di stabilire velocemente quali studiosi rinascimentali abbiano approfondito argomenti specifici. Tuttavia, la banca dati del progetto ATRA permette di eseguire ricerche basate su più termini relativi agli argomenti di indagine e alle persone che hanno condotto le discussioni. Le domande poste dai ricercatori moderni possono assumere un tono oscuro. «Ad esempio», aggiunge Drusi, «qual è il nome moderno della specie di pianta descritta da Plinio? Com’era costruita l’arma che le fonti chiamano “arubalista”?» In questi casi, è possibile esaminare le risposte individuando le discussioni che sono intercorse tra i filologi (studiosi delle lingue e dei testi antichi) fiorentini alla fine del XVI secolo. È inoltre possibile avviare ricerche di carattere più valutativo, come domandarsi il percorso esatto compiuto da Annibale attraverso le Alpi per arrivare in Italia. Un risultato dello studio del progetto ATRA è stato la dimostrazione dell’intensità dell’interesse rinascimentale per il mondo classico. Un ulteriore risultato è stato portare alla luce alcuni nuovi materiali che dovranno essere verificati prima di essere inseriti nella banca dati. Il progetto ATRA non aveva obiettivi commerciali. La maggioranza degli studiosi delle discipline umanistiche ritiene che il suo valore risieda nella conoscenza. Se non altro, la nuova banca dati aiuterà i ricercatori a studiare con maggiore facilità e ad ampliare il campo di studio.

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