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Identification of Phytophthora resistant beech trees by composition of endophyte communities, lesion formation and phenomics approaches.

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Salvare le foreste con l’ausilio dei funghi

Le soluzioni basate sulla natura per la salvaguardia delle foreste sono un elemento cruciale della lotta odierna ai cambiamenti climatici. I ricercatori evidenziano il ruolo dei funghi benefici per la salute degli alberi.

Cambiamento climatico e Ambiente icon Cambiamento climatico e Ambiente

Nell’epoca della crisi climatica, è più importante che mai mantenere in salute alberi e foreste, in modo che possano fornirci tutte le funzioni ecologiche essenziali: biomasse rinnovabili, cattura del carbonio e sostegno della biodiversità, solo per citarne alcune. Purtroppo anche gli alberi, proprio come le persone, vengono minacciate da malattie provocate da funghi, batteri e virus. Una delle serie preoccupazioni relative ai vivai di alberi e foreste europei è l’attuale impennata di agenti patogeni del terreno del genere Phytophthora. Questi agenti patogeni danneggiano le radici degli alberi, indebolendone la capacità di assorbire le sostanze nutritive e l’acqua. Con il sostegno del programma di azioni Marie Skłodowska-Curie (MSCA), il progetto RESISTREE ha cercato di scoprire se esistono funghi «buoni» che vivono negli alberi o nel terreno, capaci di proteggere gli alberi da questi agenti patogeni. L’obiettivo dei ricercatori è stato quello di apportare nuove conoscenze che potrebbero contribuire alla progettazione di soluzioni basate sulla natura per i problemi di salute delle foreste.

Una lotta tra funghi e agenti patogeni

Per mezzo di studi sul campo e in serra, il team di RESISTREE ha studiato il modo in cui si differenziano le comunità fungine che vivono negli alberi, endofiti, tra querce e faggi sani e infettati. I test di laboratorio hanno mostrato che alcuni di questi funghi limitano la crescita delle specie patogene di Phytophthora attraverso vari meccanismi e incidono sullo sviluppo della morte dei tessuti negli alberi infettati. Gli scienziati, avvalendosi di un approccio di fenotipizzazione spettrale, hanno studiato come l’infezione radicale da parte di Phytophthora influenzi la crescita e la morfologia delle piantine, prima della comparsa di sintomi visibili. Inoltre, hanno adottato un approccio di microarray fenotipico che ha consentito loro di studiare il modo in cui i vari microbi utilizzano un’ampia selezione di fonti di carbonio e azoto. «Abbiamo scoperto che la presenza di un agente patogeno agiva sulla composizione della comunità microbica complessiva», spiega Carmen Romeralo, borsista MSCA. I risultati hanno inoltre dimostrato che tutti i funghi endofitici testati hanno inibito la crescita di almeno una delle tre specie di Phytophthora studiate. Uno dei risultati più sorprendenti è stata la scoperta che agenti patogeni ed endofiti differiscono in vari modi nelle rispettive preferenze per le fonti di carbonio e azoto. «È stato inoltre interessante osservare che la presenza dell’agente patogeno aveva modificato la composizione delle comunità fungine intorno alla lesione e nel corso dell’infezione», osserva Romeralo.

Una ricerca in corso che punta a soluzioni sostenibili basate sulla natura

Le nuove informazioni emerse dal progetto risultano interessanti per i responsabili delle foreste, gli ambientalisti e i coltivatori di alberi. «RESISTREE aggiunge alle conoscenze attuali quella sul modo in cui i funghi possono supportare la salute degli alberi e questa informazione potrebbe essere utile agli innovatori per lo sviluppo di nuove soluzioni basate sulla natura per i problemi di salute delle foreste», spiega Johanna Witzell, coordinatrice del progetto. La ricerca continua: Romeralo continuerà a lavorare con gli alberi e i relativi agenti patogeni oltre che con altri funghi, in un incarico permanente come scienziato di ruolo nel Centro di ricerca forestale (CIFOR-INIA) per conto del Consiglio spagnolo delle ricerche di Madrid. «Ritengo che RESISTREE abbia rappresentato un merito davvero importante che mi ha aiutato a ottenere questo incarico», ammette Romeralo. «Abbiamo entrambi avviato nuovi ruoli e continueremo a collaborare nella ricerca sui microbiomi degli alberi», aggiunge Witzell. «Il progetto ha dimostrato che, nonostante i microbi siano la fonte di molti problemi di salute delle foreste, possono anche far parte della soluzione.»

Parole chiave

RESISTREE, alberi, funghi, agenti patogeni, foreste, Phytophthora, endofiti, salute delle foreste

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