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Foods for diabetes and cognition

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Un’innovativa piattaforma di ingredienti per un’alimentazione personalizzata

Un processo completo a più fasi, dall’estrazione degli ingredienti alla formulazione del prodotto, potrebbe consentire ai produttori di alimenti di rispondere in modo specifico alle esigenze nutrizionali di gruppi di consumatori, o persino di singoli individui.

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L’impatto dell’invecchiamento della popolazione europea sarà sempre più evidente in svariati settori, e forse in particolare in quello sanitario. Al tempo stesso, sta emergendo l’opportunità di fornire a questo gruppo demografico in crescita prodotti personalizzati, specificamente adattati alle rispettive necessità. «Esistono svariate malattie gravi legate all’età e all’alimentazione, tra cui il diabete, l’ipertensione e le condizioni cognitive legate alla salute», spiega Lorenzo Pastrana, coordinatore del progetto FODIAC e ricercatore presso l’International Iberian Nanotechnology Laboratory in Portogallo. «Siamo a conoscenza del fatto che gli interventi a livello di alimentazione possono contribuire a mitigare e controllare alcuni degli effetti negativi di queste malattie.»

Favorire l’invecchiamento attivo con l’alimentazione

L’obiettivo generale del progetto FODIAC, intrapreso con il sostegno del programma di azioni Marie Skłodowska-Curie, era quello di stabilire connessioni tra il mondo industriale e quello accademico al fine di progettare alimenti in grado di agevolare la promozione dell’invecchiamento attivo. Questa finalità è stata raggiunta attraverso attività di scambio di personale realizzate tra sette partner accademici e otto industriali. «Abbiamo iniziato identificando ingredienti bioattivi che fossero in grado di contrastare alcune malattie legate all’età», spiega Pastrana. «Per esempio, i polifenoli sono dotati di numerose proprietà benefiche.» Il passo successivo è stato quello di sviluppare metodi per estrarre queste molecole bioattive dai flussi di rifiuti alimentari, ad esempio nell’ambito delle cantine vinicole, delle aziende erboristiche e della produzione di frutta. Questi metodi dovevano essere scalabili, facili da implementare e non dovevano prevedere l’impiego di solventi. «Ed è questo il punto che ha rivelato la grande importanza della collaborazione con l’industria», aggiunge Pastrana. Successivamente, il team del progetto ha esaminato le possibili modalità di integrazione dei polifenoli estratti nei prodotti alimentari e nelle bevande adatti agli anziani. Dato che queste molecole sono altamente sensibili alle normali condizioni di trasformazione degli alimenti, prima di essere introdotte in questa fase esse sono state sottoposte a incapsulamento. Il team del progetto ha poi collaborato con i produttori di alimenti e i rivenditori partner per realizzare i prodotti finali, al fine di valutare in vitro i benefici nutrizionali conseguiti.

Dall’estrazione alla formulazione degli alimenti

«Siamo riusciti a realizzare con successo tutte queste fasi, dall’estrazione e l’incapsulamento fino all’integrazione nei prodotti alimentari e nelle bevande», osserva Pastrana. «Il passo finale sarebbe stato quello di sperimentare i vari prodotti con alcuni volontari presso le case di riposo partecipanti, ma purtroppo la pandemia di COVID ha reso impossibile questa operazione.» Ciononostante, la squadra del progetto è stata in grado di dimostrare l’accettazione da parte di un gruppo di consumatori anziani di una bevanda potenziata con polifenoli in diverse case di riposo in Spagna, mettendo in evidenza con successo la fattibilità di estrarre composti bioattivi utili a partire da flussi di rifiuti alimentari. «In linea di principio, abbiamo a disposizione tutti gli elementi per trasformare la nostra soluzione in una realtà commerciale», afferma Pastrana.

Il futuro dell’alimentazione personalizzata

Guardando avanti, Pastrana vede ulteriori possibilità. «Questo progetto si è concentrato sugli anziani, ma ci sono altri gruppi di consumatori su cui ci potremmo concentrare», aggiunge. «Potremmo applicare il nostro metodo per estrarre e integrare molecole che, ad esempio, potrebbero contribuire a combattere l’obesità infantile». Pastrana scorge inoltre un enorme potenziale nell’ulteriore personalizzazione dell’alimentazione. «La nostra piattaforma ci consente di produrre prodotti specificamente progettati per i consumatori anziani», osserva. «Immaginate tuttavia il caso di un individuo che ha bisogno di una dose supplementare, ad esempio, di calcio. Come possiamo integrare questa necessità?» La prossima fase di primaria importanza in tal senso, secondo Pastrana, sarà quella di incorporare la piattaforma di FODIAC nella produzione additiva. Degli inchiostri alimentari contenenti le varie molecole incapsulate, come i polifenoli, verrebbero attivati su richiesta, magari tramite un file digitale inviato da un medico o da un operatore sanitario. In una casa di riposo, come contesto di esempio, ciò significherebbe che ogni pasto potrebbe essere specificamente personalizzato in base alle esigenze nutrizionali di ciascun individuo.

Parole chiave

FODIAC, ingrediente, nutrizione, cibo, invecchiamento, alimentare, assistenza sanitaria, polifenoli

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