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Identifying best available technologies for decentralized wastewater treatment and resource recovery for India

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Fornire sistemi di trattamento delle acque reflue decentralizzati all’India

In India, molte persone non hanno accesso all’acqua potabile. I ricercatori del progetto Saraswati 2.0 hanno testato una serie di tecnologie decentralizzate per il trattamento delle acque reflue, al fine di fornire alle comunità locali acqua più pulita e abbondante.

Cambiamento climatico e Ambiente icon Cambiamento climatico e Ambiente

L’India soffre di un basso livello di trattamento delle acque reflue e oltre 90 milioni di persone non ha un accesso adeguato all’acqua potabile. La nazione è inoltre sempre più urbanizzata, con circa un terzo della popolazione che vive in città, il che rende il trattamento delle acque reflue urbane fondamentale per la salute pubblica. In contesti urbani, però, i grandi impianti centralizzati di trattamento delle acque possono rivelarsi ingombranti e inefficienti. Il progetto Saraswati 2.0 cofinanziato dall’UE e dal Dipartimento indiano per la scienza e la tecnologia, ha indagato il potenziale dei sistemi decentralizzati al fine di offrire un’alternativa più flessibile in grado di affrontare i problemi di scarsità d’acqua offrendo acqua trattata per il riutilizzo. «In Paesi come l’India, la frammentata pianificazione urbana e le grandi dimensioni delle città rendono generalmente impraticabili le soluzioni centralizzate», spiega Markus Starkl, coordinatore del progetto Saraswati 2.0 e scienziato senior presso l’Università di Risorse naturali e scienze della vita in Austria. «I sistemi decentrati offrono la possibilità di riutilizzare le acque reflue trattate, cosa che non è possibile nei sistemi centralizzati a causa degli alti costi necessari per la posa di una rete di tubature», aggiunge Makarand Ghangrekar, professore di Ingegneria civile presso l’Indian Institute of Technology Kharagpur (IITKGP) e coordinatore del team indiano di Saraswati 2.0. Il progetto prende il nome dalla dea indù della conoscenza, della musica, delle arti e della natura, nonché da un fiume sacro perduto che un tempo scorreva attraverso l’India. È la continuazione di un progetto precedente, conclusosi nel 2017. Nell’ambito del progetto, i ricercatori europei e indiani stanno testando una serie di tecnologie per il trattamento e il riutilizzo delle acque reflue per individuare i candidati allo status di migliori tecnologie disponibili (BAT), ovvero tecnologie approvate dalle autorità di regolamentazione per soddisfare gli standard richiesti per un determinato scopo.

Testare le tecnologie pilota

Saraswati 2.0 sta conducendo 10 progetti pilota in località selezionate in base alle raccomandazioni dei partner indiani. Presso l’Indian Institute of Technology Bhubaneswar, un progetto pilota sta testando un sistema integrato di trattamento delle acque reflue incentrato su un reattore anaerobico a flusso ascendente (UASB). Questa tecnologia forma un fango granulare all’interno di un reattore, dove le acque reflue vengono trattate da microrganismi anaerobici. «È stato dimostrato che si tratta di una tecnologia fattibile e conveniente per le regioni con un clima più caldo», afferma Ghangrekar. Un’altra tecnologia, nota come C-TECH, è in fase di sperimentazione a Haridwar, lungo il fiume Gange. Si tratta di un sistema di reattori di tipo batch sequenziali, in cui tutte le fasi di trattamento sono integrate in un unico bacino prima che l’acqua trattata venga scaricata. Questa tecnologia è attualmente utilizzata in India in sistemi di grandi dimensioni e il progetto Saraswati 2.0 sta testando una versione su scala ridotta per il suo possibile utilizzo nel trattamento decentralizzato. In un terzo progetto pilota, un bioreattore fotoeterotrofo è impiegato per il post-trattamento degli effluenti di un digestore anaerobico. Questa tecnologia è stata proposta da TU Delft ed è in fase di sperimentazione presso l’IITKGP. Altri progetti pilota comprendono tecnologie per il trattamento delle acque reflue domestiche, il trattamento degli effluenti con un filtro biologico a conduzione elettrica, il trattamento dei fanghi per aumentare il contenuto di metano e una tecnologia di bioreattori a membrana a scambio ionico per la rimozione dell’azoto.

Monitoraggio e valutazione

Tutti i progetti pilota sono stati condotti in India e sono ora in corso. «Attualmente è in corso la fase di "monitoraggio e valutazione" del progetto», osserva Starkl, aggiungendo che questa continuerà fino alla fine del 2023. Mentre tutti i progetti pilota sono stati condotti in contesti istituzionali, il progetto ha organizzato tre workshop con le comunità locali a Kolkata, Mumbai e Chennai. «La valutazione delle prestazioni della maggior parte dei progetti pilota è in fase avanzata e per alcune tecnologie pilota disponiamo di risultati attendibili», osserva Ghangrekar. La collaborazione tra i ricercatori dell’UE e quelli indiani si è svolta senza problemi. «Il nostro progetto durerà ancora un anno e terminerà nel luglio 2024», afferma Starkl. «La maggior parte dei progetti pilota dovrebbe proseguire anche dopo la conclusione del progetto, soprattutto perché la maggior parte di essi è stata attuata in contesti istituzionali.»

Parole chiave

Saraswati 2.0, India, acqua, trattamento, decentralizzato, sistema, urbano, domestico, monitoraggio, valutazione, collaborazione

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