Riscrivere la storia dei primi esseri umani in Europa grazie agli utensili di pietra
Data la scarsità dei resti fossili esistenti, sinora è stato difficile stabilire con precisione il momento in cui gli ominidi, ovvero i nostri diretti antenati, lasciarono l’Africa per migrare in Eurasia. Gli utensili di pietra ritrovati sepolti in profondità nei sedimenti di un sito archeologico risalente a 1,4 milioni di anni fa nel paese di Korolevo, situata a circa 600 km a sud-ovest di Kiev, forniscono ora un quadro più chiaro. Secondo una ricerca pubblicata sulla rivista «Nature»(si apre in una nuova finestra), gli utensili portati alla luce appartennero ad antichi esseri umani che li utilizzarono più di un milione di anni fa. I ricercatori hanno analizzato gli strati di roccia sedimentaria intorno al punto in cui sono stati ritrovati gli utensili scheggiati, giungendo alla conclusione che furono sepolti circa 1,42 milioni di anni fa.
Eurasia, stiamo arrivando
«Questa è la più antica prova mai registrata della presenza di esseri umani in Europa», ha dichiarato il co-autore dello studio Mads Faurschou Knudsen, geofisico presso l’Università di Aarhus in Danimarca, all’agenzia di stampa «Associated Press»(si apre in una nuova finestra). Si ritiene che gli strumenti appartenessero all’homo erectus, il primo dei nostri antenati a camminare in posizione eretta. «A Korolevo non sono state trovate ossa, ma solo utensili in pietra; tuttavia, la loro età suggerisce che l’homo erectus fosse l’unica specie umana esistente all’epoca», ha spiegato Roman Garba, autore principale dello studio e archeologo presso l’Accademia ceca delle scienze, in un articolo pubblicato su «Reuters»(si apre in una nuova finestra). «Sappiamo molto poco dei nostri primi antenati, se non che usavano utensili di pietra per la macellazione e probabilmente ricorrevano all’impiego del fuoco.» Quando l’homo erectus arrivò in Europa, trovò un continente popolato da grandi mammiferi come mammut, rinoceronti, ippopotami, iene e gatti dai denti a sciabola. «Molto probabilmente era saprofago, alla ricerca di carcasse lasciate dalle iene o da altri predatori, ma ciò che l’ha attratto a Korolevo fu una fonte di roccia vulcanica di alta qualità, ottima per la fabbricazione di utensili in pietra», ha spiegato Garba.
Direzione: est
I risultati suggeriscono inoltre che i primi esseri umani sarebbero arrivati in Europa da est. Dopo aver abitato le latitudini più elevate dell’Europa settentrionale, avrebbero colonizzato quella meridionale, lasciando dietro di sé utensili di pietra e ossa di animali. Korolevo e altri luoghi riveleranno in futuro altri tesori nascosti, forse fornendo la prova di una presenza umana europea ancora più antica? «La domanda non è «se», ma «quando» troveremo un sito risalente più o meno alla stessa età o più antico da qualche altra parte in Ucraina, Romania, Bulgaria o Serbia», ha commentato Garba.