Analisi degli elementi dei documenti storici
Una gran parte del vasto patrimonio culturale europeo è stata scritta con inchiostro ferrogallico, dalle sinfonie ai disegni a penna, fino ai documenti d'importanza storica. L'inchiostro ferrogallico era facile da produrre e non si cancellava facilmente, però nel tempo distrugge la carta su cui era stato usato attraverso una serie di complesse reazioni chimiche. Deciso a proteggere questa importante eredità, il Quinto programma quadro aveva finanziato otto organizzazioni (musei, università, istituti di ricerca e affini) per scoprire nuovi metodi d'analisi e di conservazione. I fisici dello sloveno Institute Jozef Stefan (IJS) hanno usato tecniche non distruttive per identificare gli elementi che compongono gli inchiostri. L'IJS ha usato il suo acceleratore TANDETRON per generare fasci di ioni ad alta energia in una tecnica chiamata PIXE (Proton Induced X-ray Emission). I fasci scandiscono la superficie del documento e consentono di quantificare i vari metalli presenti negli inchiostri usati. Poiché le antiche ricette usate per fabbricare l'inchiostro di noce di galla variavano, si devono esaminare separatamente i documenti per poter prescrivere il trattamento idoneo. La tecnica PIXE sviluppata dall'IJS soddisfa il requisito cruciale di lasciare intatto il campione, e inoltre aumenta notevolmente velocità e accuratezza. Durante il progetto InkCor, l'IJS ha analizzato moltissimi documenti con la PIXE. Oltre 800 data point sono stati raccolti in un database che fa parte del processo decisionale stabilito nel corso del progetto. L'IJS vorrebbe avviare dei partenariati per sfruttare la tecnica PIXE e questo database.