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Contenuto archiviato il 2024-05-24

Integrated observing and modeling of th arctic sea ice and atmosphere

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Migliorare la nostra conoscenza del ghiaccio marino

Dal momento che il ghiaccio marino si trova quasi esclusivamente ai poli terrestri, risulta difficile fare misurazioni in loco. Per questa ragione la Technical University of Denmark ha affrontato lo sviluppo di un nuovo modello per dedurre il ghiaccio marino dalle misurazioni satellitari.

Il ghiaccio marino ha un ruolo importante nei bilanci energetico e idrico della Terra. Vi sono segni inequivocabili che il cambiamento climatico sta incidendo sulla formazione di ghiaccio marino, e potrebbe portare a modifiche significative del livello del mare in tutto il globo. Pertanto è imperativo migliorare la nostra comprensione del ghiaccio marino per poterne prevedere con precisione l'evoluzione futura. E questo è appunto l'obiettivo che intendeva raggiungere il progetto IOMASA, a cui hanno preso parte diverse istituzioni accademiche europee e istituti di metereologia. Nel quadro di IOMASA, la Technical University of Denmark (DTU) ha affrontato il problema dell'emissività del ghiaccio marino. Per stabilire i valori di emissività di regioni di ghiaccio note, sono stati adoperati strumenti speciali come l'AMSU (Advanced Microwave Sounding Unit). Con questi valori, gli scienziati della DTU esperti nello studio dell'atmosfera hanno modificato un modello di manto nevoso (Microwave Emission Model for Layered Snow-packs - MEMLS) per adattarlo per il ghiaccio marino. Poiché a differenza della neve il ghiaccio marino contiene acqua salmastra, era importante tenere conto della permettività ad essa associata, specie nel ghiaccio marino di recente formazione. A tale scopo sono state adoperate le mixing formula di Polder - Van Santen. Perché la gamma di frequenza di MEMLS fosse valida, era necessario calcolare il coefficiente di diffusione del ghiaccio marino basandosi sulla teoria dello scattering. Gli scienziati della DTU hanno scoperto che l'approssimazione di Born, che segue una legge di potenza, è la più appropriata. Inoltre, dal momento che l'accuratezza aumenta con l'aumentare della frequenza, si è potuto sfruttare la gamma più alta dello spettro delle microonde. La DTU è alla ricerca di opportunità per portare avanti lo sviluppo del modello iniziale realizzato nel quadro del progetto IOMASA, sperando così di potere arrivare ad una stima precisa della copertura di ghiaccio marino usando i dati satellitari d'osservazione della Terra.

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