Nuova tecnica di valutazione dell'eccesso di ferro
Il ferro, quale importante componente dell'emoglobina vettore d'ossigeno e della sua controparte muscolare, la mioglobina, è un minerale indispensabile per la salute. L'anemia, ossia il disturbo da deficienza, è una malattia debilitante. Ma anche le condizioni dei pazienti che soffrono di un eccesso di ferro possono essere altrettanto serie, se non di più. Le persone con una dieta ricca di carne rossa o malattie ereditarie come l'emocromatosi o la talassemia possono soffrire di uno stato d'eccesso di ferro. In questi casi nel plasma appare ferro con legame debole, che è redox attivo. In questa forma può compromettere i componenti dei fluidi corporali e le cellule. Il ferro non legato alla transferrina (NTBI) e un importante componente chiamato LPI (ferro labile nel plasma) possono permeare le cellule in modo incontrollato e provocare danni ai tessuti di organi vitali. In mancanza di cure, questo può causare un sovraccarico in tessuti critici come il cuore e il fegato, con conseguenze deleterie. I partner del progetto NUTRIENT IRON TOXICI hanno sviluppato nuovi test fluorimetrici FeRiskTM e FeRosTM per l'individuazione delle due forme molecolari, NTBI e LPI, rispettivamente. I test sono stati sviluppati come kit. Una volta diagnosticato il problema, il paziente può essere trattato con chelanti che assorbono il ferro in eccesso ed evitano i danni ai tessuti. Ulteriori ricerche, cui ha preso parte anche la Hebrew University of Jerusalem, hanno studiato i mezzi di trasporto per endocitosi sia di LPI che degli agenti chelanti, in tessuto sensibile al ferro come cellule epatiche e cardiache. L'endocitosi è un mezzo per cui le cellule si ingolfano e immagazzinano materiali utilizzando le loro proprie membrane. Queste informazioni formano una base per lo sviluppo di nuovi agenti chelanti di valore commerciale, mirati ad un determinato tipo di cellula. L'ematocromatosi è una delle più comuni malattie ereditarie, specie nelle popolazioni del nord Europa. La ricerca dunque potrà essere preziosa per il trattamento terapeutico delle malattie del metabolismo del ferro, oltre che per la gestione della dieta.