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Spontaneous clearance in Patients acutely infected with HCV - Immune profiling, Novel biomarkers and X-omics approaches

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Scoperti biomarcatori per l'infezione da virus dell'epatite C

Il progetto Sphinx sta cercando di migliorare le conoscenze sul modo in cui il sistema immunitario può eseguire la clearance dell'infezione del virus dell'epatite C (HCV). Questa iniziativa congiunta tra UE ed Egitto ha l'obiettivo di identificare nuovi biomarcatori della malattia e sviluppare i miglioramenti tecnologici necessari per una diagnosi precoce dell'HCV.

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L'epatite C è uno dei problemi più gravi per la salute pubblica e presenta incidenze particolarmente elevate in regioni come l'Egitto e altri paesi del Mediterraneo. Gli individui con infezione cronica rischiano di sviluppare cirrosi, carcinoma epatocellulare (HCC) e linfoma non-Hodgkin. A differenza di altre infezioni croniche come l'HIV, la clearance dell'HCV è però possibile e può verificarsi spontaneamente durante la fase acuta dell'infezione o in risposta alla somministrazione terapeutica dell'interferone di tipo I (IFN). Una maggiore conoscenza di questo fenomeno potrebbe perciò permettere di creare vaccini profilattici contro l'HCV destinati a potenziare l'attività immunitaria. L'iniziativa Sphinx, finanziata dall'UE, intende identificare nuovi biomarcatori e fornire nuove informazioni sui meccanismi di clearance spontanea dell'HCV durante l'infezione acuta. I partner del progetto intendono utilizzare tecnologie omiche per caratterizzare la risposta immunitaria cellulare specifica verso l'HCV durante la fase di clearance, per valutare eventuali variazioni genetiche ed epigenetiche che potrebbero preannunciare la clearance virale. Un primo obiettivo del progetto Sphinx è la selezione di un gruppo consistente di persone affette da HCV e la creazione di un database centrale che raccolga i dati clinici, epidemiologici e biologici di tutti i pazienti. Per i pazienti con infezione da epatite A, B e C sono stati raccolti i profili proteici (signature) che attualmente si trovano in fase di convalida come biomarcatori di malattia. Per analizzare l'attivazione delle cellule immunitarie durante la clearance spontanea dell'HCV, gli scienziati stanno eseguendo ricerche nel database e in silico, giungendo a identificare epitopi di cellule T specifici del genotipo 4 dell'HCV ed epitopi condivisi tra i vari genotipi del virus. Il consorzio è inoltre interessato a un'analisi genetica sul polimorfismo in vari geni, per giungere a identificare le possibili correlazioni esistenti con la risoluzione spontanea dell'HCV. In totale sono stati selezionati 43 geni, con particolare attenzione al gene IL28B. Le attività di scambio scientifico tra i partner hanno fornito opportunità di formazione nel settore dell'epidemiologia clinica e della scoperta dei biomarcatori. Insieme ai test sviluppati, i risultati del progetto Sphinx offrono possibilità di migliorare e accelerare l'identificazione dei pazienti affetti da HCV acuta. Le nuove informazioni emerse sulla patogenesi dell'HCV, inoltre, permetteranno di perfezionare la gestione della malattia e il pronto intervento terapeutico sui soggetti che ne hanno bisogno.

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