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Contenuto archiviato il 2024-06-18

Recycling Thermoset Composites of the SST

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Una nuova vita per i componenti a fine vita con compositi termoindurenti

Alcuni compositi plastici o polimerici non sono facili da riciclare. Alcuni scienziati hanno dimostrato la fattibilità tecnica di un nuovo processo per recuperare fibre e sostanze chimiche da vecchie barche e auto.

La legislazione ambientale impone all'industria di riciclare gli scarti di produzione e i prodotti a fine vita e impedisce di smaltirli nelle discariche. L'industria europea dei compositi sta cercando attivamente dei metodi per soddisfare i requisiti di questa legislazione. I compositi formati da due o più materiali spesso hanno la forma di una matrice di resina rinforzata con fibre. Prima del progetto Eurecomp ("Recycling thermoset composites of the SST"), finanziato dall'UE, non vi era una soluzione di trattamento soddisfacente per i cosiddetti compositi termoindurenti, che non si possono fondere una volta solidificatisi in forma tridimensionale (3D) reticolata. La combustione è un metodo di smaltimento più che di riciclaggio e produce calore ma genera emissioni inquinanti. La degradazione meccanica consente di recuperare solo rinforzi di basso valore. Alcuni scienziati hanno avviato Eurecomp per sviluppare la tecnologia di riciclaggio per recuperare dal settore del trasporto superficiale i prodotti con il massimo valore commerciale per un trasporto di superficie sostenibile (TSS). L'equipe Eurecomp ha identificato gli scarti di produzione, le barche e i veicoli a fine vita quali fonti principali di rifiuti compositi in Europa. I ricercatori hanno adattato la separazione fisicochimica e il processo di recupero chiamato solvolisi. Hanno costruito un reattore prototipo di laboratorio per solvolisi, hanno identificato i principali parametri di processo e hanno iniziato a identificare la gamma di parametri che offre il miglior recupero dei prodotti desiderati. I risultati preliminari hanno consentito di identificare i componenti recuperati e di testarne le proprietà per determinare la presenza o meno di materiali interessanti e se questi si potessero riutilizzare. Durante la seconda fase del progetto è stato costruito un reattore prototipo su larga scala. Le prove di solvolisi sono state condotte usando i parametri definiti nei test preliminari e modificati in base ai bisogni con il nuovo reattore. Gli scienziati hanno recuperato fibre minerali da riutilizzare come rinforzi nei nuovi compositi e piccole molecole di fase organica (matrice polimerica) da usare nell'industria chimica. Un'analisi del ciclo di vita (LCA) ha indicato le aree da ottimizzare per poter portare su scala industriale il dispositivo in modo economicamente conveniente. Eurecomp ha dimostrato la fattibilità tecnica della solvolisi all'avanguardia per ottenere fibre e sostanze chimiche utili dai rifiuti compositi termoindurenti. La commercializzazione avrà un impatto importante sui costi per l'industria dei compositi e sui consumatori di prodotti correlati, nonché sull'ambiente.

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