Ripristinare la crescita polmonare fetale grazie ai fattori di crescita
L'ipoplasia polmonare è il risultato di numerosi difetti di sviluppo, che in sostanza determinano insufficienza respiratoria e ipertensione polmonare nel periodo neonatale. Per indurre la crescita dei polmoni del feto, la comunità scientifica ha suggerito numerosi interventi prenatali, tra cui l'occlusione tracheale endoscopica, finalizzata alla chiusura della trachea aperta, ma si tratta di metodi invasivi, che comportano il rischio di una rottura prematura delle membrane respiratorie. La ricerca ha anche esplorato la possibilità di ricorrere ad agenti farmacologici, ma questa ipotesi non ha ancora superato la fase sperimentale. Proseguendo su una strada analoga, il progetto INCREASELUNGGROWTH08 ("Impact of surgical and pharmacological interventions on fetal lung growth in pulmonary hypoplasia"), finanziato dall'UE, ha cercato di esplorare i possibili trattamenti non chirurgici, principalmente nella forma di fattori di crescita, al fine di accelerare la proliferazione e lo sviluppo dei polmoni prima della nascita. I ricercatori hanno somministrato il fattore di crescita insulino-simile 1 (IGF-1) nel sacco amniotico di ratti in gravidanza ma, anche se l'IGF-1 sembrava migliorare la maturazione e la vasculogenesi polmonari, l'effetto si è dimostrato positivo solo nei feti maschi. Il team ha inoltre esplorato il trattamento a base di IGF-2 nello stesso modello pre-clinico, scoprendone l'impatto proliferativo e angiogenetico sul tessuto polmonare, con la possibilità di promuovere la formazione di nuove strutture delle vie aeree. I nuovi approcci terapeutici proposti dal progetto sono molto promettenti per quanto riguarda il miglioramento della sopravvivenza postnatale e della funzione polmonare, tuttavia sono ancora necessari ulteriori approfondimenti che chiariscano i possibili effetti negativi. Da un punto di vista clinico, gli studi condotti sugli animali dovrebbero portare, in futuro, in applicazioni cliniche, quindi la parte clinica del lavoro condotto dal consorzio INCREASELUNGGROWTH08 ha previsto anche la valutazione di bambini tramite scansioni di organi fetali mediante ultrasuoni bidimensionali o tridimensionali e risonanza magnetica fetale. La stratificazione dei neonati colpiti in diversi gruppi prognostici consentirebbe ai medici di proporre una terapia appropriata in base alla gravità della malattia e questo, unito alle modalità di trattamento minimamente invasive offerte dai fattori di crescita, potrebbe migliorare la sopravvivenza dei piccoli malati.