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Innovative anti-influenza drugs excluding viral escape

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Bersagli antinfluenzali indiretti

Le infezioni influenzali stagionali e la minaccia di ceppi virali pandemici evidenziano la necessità di misure innovative. Un consorzio europeo ha indagato sulla possibilità di prendere come bersaglio l’ospite, invece del virus stesso.

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La capacità intrinseca del virus influenzale di mutare i propri componenti in situazioni di forte pressione selettiva dà origine, ogni anno, a nuovi ceppi virali. Questo fenomeno toglie efficacia alle vaccinazioni e ai farmaci antivirali, rendendo necessario lo sviluppo di strategie di trattamento alternative. I ricercatori impegnati nel progetto ANTIFLU (Innovative anti-influenza drugs excluding viral escape), finanziato dall’UE, si sono proposti di prendere a bersaglio i fattori delle cellule ospite necessari per la sopravvivenza e la replicazione del virus. Questa strategia potrebbe superare i limiti osservati negli approcci attuali. Il lavoro di ANTIFLU si è basato sui dati precedentemente ottenuti dai partner del consorzio, in relazione a bersagli indiretti del virus influenzale. Gli obiettivi principali hanno riguardato lo sviluppo di composti guida da utilizzare come bersagli farmacologici, ad esempio ligandi di piccole molecole e molecole di RNA inibitore, efficaci contro l’infezione influenzale. I composti sono stati testati in vitro in termini di citotossicità ed efficacia in un saggio di replicazione dell’influenza. Utilizzando un software informatico basato sulla struttura tridimensionale delle proteine bersaglio, i ricercatori hanno formulato nuovi inibitori. Tra gli altri obiettivi dello studio rientrava la valutazione sul modo con cui tali inibitori incidessero sulla comparsa di mutazioni di fuga del virus. La parte del progetto dedicata alla chinasi è riuscita a identificare nella chinasi CLK1 un primario bersaglio potenziale di farmaci antinfluenzali. Nella parte di ANTIFLU non dedicata alla chinasi, è stato stabilito che la vATPasi è un nuovo potenziale bersaglio per il trattamento efficiente. Inoltre, due inibitori già in commercio contro l’Exportin 1 (XPO1 - nota come proteina eucariota che media l’esportazione nucleare) sono stati testati come candidati clinici e ne sono emersi risultati promettenti. In relazione alle molecole di RNA inibitore, due RNAi mirati contro la vATPasi hanno indotto lo spegnimento (knockdown) del gene bersaglio nell’epitelio polmonare dei topi su applicazione endotracheale. Lo studio ANTIFLU ha dimostrato che l’infezione influenzale si può trattare in modo efficiente mirando ai fattori cellulari umani implicati nel ciclo vitale del virus. I bersagli e i trattamenti proposti rappresentano come un’alternativa promettente in relazione ai ceppi virali resistenti a farmaci antinfluenzali esistenti; inoltre la loro applicabilità potrebbe essere estesa ad altre infezioni virali.

Parole chiave

Influenza, ANTIFLU, fuga di virus, CLK1, vATPasi

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