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Contenuto archiviato il 2024-06-18

Innovative strategies to generate human hepatocytes for treatment of<br/>metabolic Liver diseases: Tools for personalized cell therapy

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Un approccio personalizzato all’epatopatia

La terapia cellulare per le epatopatie croniche ha suscitato una grande attenzione, come promettente alternativa al trapianto di organo. Un consorzio europeo ha indagato su varie fonti di approvvigionamento di cellule staminali, onde ottenere epatociti (cellule epatiche) clinicamente idonei.

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Essendo il principale organo con funzioni di detossificazione, il fegato è implicato in molte malattie; l’unico trattamento efficace è il trapianto di tale organo. Tuttavia, la disponibilità di impianti da donatore è limitata e la tecnica provoca complicazioni post-operatorie. Un numero sempre maggiore di prove indica che il trapianto di epatociti di donatori potrebbe risultare sufficiente a ripristinare la funzione epatica. Per sfruttare questo metodo, occorre superare difficoltà tecniche nelle fasi di coltura e crioconservazione degli epatociti. Gli scienziati dello studio INNOVALIV (Innovative strategies to generate human hepatocytes for treatment of metabolic Liver diseases: Tools for personalized cell therapy), finanziato dall’UE, hanno studiato a fondo le cellule staminali embrionali umane (hESC) e le cellule staminali pluripotenti indotte umane (hiPSC), quali fonti di epatociti. INNOVALIV ha sviluppato condizioni scalabili in aumento per cellule VAL9 indifferenziate e altre cellule staminali pluripotenti e un protocollo di differenziazione matrice. Inoltre, sono stati definiti altri protocolli per differenziare le cellule VAL9 in epatociti funzionali. Tali condizioni consentono anche la differenziazione di altre PSC. Le cellule derivate da due di tali protocolli sono state validate in vivo sotto il profilo della sicurezza e delle funzioni delle cellule. Sono state in grado di proliferare dopo l’innesto e hanno salvato i topi con insufficienza acuta senza segni di tumorogenicità. Sono anche state definite le condizioni per la produzione su vasta scala delle hESC in sospensione, in conformità con le prassi di buona fabbricazione. Per un approccio personalizzato alla terapia cellulare, sono state generate hiPSC da ipercolesterolemia familiare, emofilia B e sindrome di Crigler–Najjar. Le cellule staminali sono state espanse, crioconservate e differenziate in epatociti. È stato sviluppato un approccio pionieristico che prevede la ricombinazione mirata per correggere geni mutati. I cloni corretti hanno espresso la relativa proteina e assunto un nuovo fenotipo. Un modello di ratto ha evidenziato una correzione a lungo termine di iperbilirubinemia, senza segni di sviluppo tumorale. La valutazione in corso delle caratteristiche e della funzione di queste cellule ne stabilirà le possibilità applicative in ambiente clinico. È stato stilato un dossier preclinico relativo agli standard di sicurezza e di controllo della qualità, in preparazione dell’applicazione del nuovo protocollo alle sperimentazioni cliniche. L’esito positivo di una terapia a base cellulare in relazione alle epatopatie eviterà la necessità del trapianto con l’obbligo di assumere per tutta la vita farmaci immunosoppressivi.

Parole chiave

Epatopatia, trapianto, epatociti, cellule staminali embrionali umane, cellule staminali pluripotenti indotte umane

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