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The role of host cell actin cytoskeleton in invasion by Apicomplexa parasites

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Comprendere l'invasione dei parassiti

I parassiti Apicomplexa sono patogeni umani molto pericolosi, che includono, tra gli altri, il Plasmodium e il Toxoplasma. Comprendere in che modo questi organismi unicellulari invadono le cellule ospiti potrebbe portare alla scoperta di nuovi obiettivi per lo sviluppo dei farmaci.

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Il phylum dell'Apicomplexa contiene oltre 5 000 parassiti diversi, che prendono il nome dal polo polarizzato delle vescicole secretorie. Durante la fase acuta dell'infezione, dopo la colonizzazione dell'intestino tenue, i parassiti del Toxoplasma riescono a eludere le risposte del sistema immunitario nascondendosi per tutta la vita nei tessuti profondi. Anche se restano latenti, in caso di cancro o di infezione HIV possono risvegliarsi e provocare malattie infiammatorie anche mortali. Il meccanismo di ingresso nella cellula ospite si ritiene venga attivato dalla formazione di una giunzione stretta che facilita l'adesione del parassita e serve come piattaforma per la penetrazione e la propulsione all'interno di un vacuolo intracellulare specializzato, che favorisce la sopravvivenza e la crescita del parassita. I determinanti molecolari di questo processo di ingresso non sono ancora chiari. Per fare maggiore luce su queste problematiche, il progetto API-INVASION ("The role of host cell actin cytoskeleton in invasion by Apicomplexa parasites"), finanziato dall'UE, ha utilizzato le specie Plasmodium e Toxoplasma per analizzare in modo dettagliato i meccanismi molecolari interessati. Le evidenze scientifiche indicano che durante l'invasione dell'ospite, il parassita si ancora a una protrusione cellulare mediata dalla proteina actina del citoscheletro. Il team di API-INVASION ha concentrato la sua attenzione sulle molecole parassitiche che favoriscono la formazione della giunzione con la cellula ospite, scoprendo che i parassiti possiedono vescicole specializzate che secernono proteine (proteine "roptry neck" e antigene 1 apicale maggiore) nella membrana superficiale della cellula ospite, agevolando così l'invasione. I parassiti che mancano di una di queste proteine mostrano una riduzione significativa della capacità invasiva ma riescono comunque a costituire una giunzione stretta con la cellula ospite, un'osservazione che evidenzia l'importanza dell'adesione del parassita prima dell'invasione. Un'altra proteina parassitica, la toxofilina, anch'essa legantesi all'actina della cellula ospite, provoca la scomposizione del citoscheletro cellulare, favorendo l'ingresso. Questi dati rafforzano l'ipotesi di rimodellazione del citoscheletro durante l'invasione del Toxoplasma. Complessivamente, il lavoro svolto dallo studio API-INVASION mette in discussione le teorie esistenti e dimostra l'importanza delle dinamiche della membrana della cellula ospite per l'ingresso del parassita. Oltre alla loro rilevanza come dati biologici fondamentali, le informazioni raccolte saranno utili a livello farmacologico per combattere le infezioni da parassiti.

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