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Biodegradable Magnetic Stent for Coronary Artery Luminal Regeneration

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Uno stent biodegradabile per ripristinare i vasi sanguigni danneggiati

L'inserimento di uno stent o tubicino per il trattamento della cardiopatia ischemica può causare trombosi. Un progetto finanziato dall'UE sta sviluppando un nuovo stent magnetico biodegradabile (BMS) per rigenerare il vaso sanguigno danneggiato.

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I costi sanitari dovuti alla malattia cardiovascolare ammontano a centinaia di miliardi di euro ogni anno nella sola Europa. Lo stent coronarico ha rivoluzionato la gestione della cardiopatia ischemica, ma gli eventi trombotici che si verificano nel sito di impianto continuano a limitare l'efficacia della procedura. Il progetto BIOMAGSCAR ("Biodegradable magnetic stent for coronary artery luminal regeneration"), finanziato dall'UE, ha proposto di utilizzare lo stent come piattaforma magnetica per attrarre cellule progenitrici endoteliali del paziente in vitro. Una volta impiantate nel paziente queste cellule progenitrici si differenzieranno in nuovo endotelio, mentre lo stent subirà la degradazione. Seguendo le linee guida della FDA per gli impianti vascolari i partner hanno ottimizzato la progettazione e la struttura del BMS, e valutato la sua idoneità. È stato utilizzato il polimero biodegradabile acido poli-L-lattico (PLLA) per rivestire lo stent prima di incorporare le nanoparticelle magnetizzabili. A tal fine sono state scelte nanoparticelle di ferro-platino per la loro capacità di mantenere un campo magnetico per almeno 60 giorni. La durabilità e lo schema di degradazione dello stent ottenuto sono in fase di test in un bioreattore specializzato. Il consorzio ha isolato ed etichettato cellule progenitrici endoteliali dal sangue del cordone ombelicale per la componente di cellule vive dello stent. La valutazione in corso su modelli animali determinerà l'impatto del BMS su morfologia e funzione dei vasi. I ricercatori stanno inoltre esplorando l'impiego di un approccio di terapia genica per sovraesprimere il fattore angiogenico neuropilina 1 in combinazione con il Neuropilin-BMS sulla parete arteriosa. Si ritiene che questa strategia migliori l'outcome di rigenerazione dell'arteria coronaria danneggiata. Nel suo insieme lo stent BIOMAGSCAR rappresenta un miglioramento dei dispositivi esistenti grazie alla sua natura biodegradabile e al potenziale rigenerativo. Ci si aspetta che la sua implementazione clinica in casi ad alto rischio, in cui si riverifica il restringimento del vaso o si verifica trombosi, dimezzi il numero dei pazienti che richiedo trattamento ripetuto.

Parole chiave

BIOMAGSCAR

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