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A Comparative Analysis of the Protection of Geographical Indications for Foodstuffs

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Indicazioni geografiche dei generi alimentari

Oggigiorno sono in corso numerosi dibattiti incentrati sul problema della protezione delle indicazioni geografiche (IG) relative ai generi alimentari. Un'iniziativa di ricerca ha tentato di colmare alcune lacune correlate allo specifico carattere proprietario delle IG e al ruolo svolto da queste denominazioni.

Il progetto PROGI ("A comparative analysis of the protection of geographical indications for foodstuffs"), finanziato dall'UE, ha tentato di analizzare le differenze tra i vari paradigmi in termini di proprietà intellettuale specifici di alcune indicazioni geografiche. I lavori sono stati incentrati sui marchi di certificazione, sui marchi collettivi, sulle denominazioni di origine protetta (DOP), sulle indicazioni geografiche protette (IGP) e sulle denominazioni di origine (DO). Sono state quindi condotte analisi giuridiche sui vari modelli che descrivono le connessioni tra l'origine geografica di un alimento (il cosiddetto "terroir") e le specifiche caratteristiche qualitative. Nell'immaginario collettivo, si tende a condurre una distinzione tra gli Stati appartenenti all'UE (sistemi non proprietari con DOP e IGP) e gli Stati del Nord America (sistemi proprietari con certificazioni e marchi collettivi). Tuttavia, anche in quest'ultima regione, esistono esempi di sistemi di protezione non proprietari per le IG. In America del Nord e in Australia si registra una convergenza operativa parziale simile al quadro europeo che riguarda principalmente il settore vinicolo. Ciononostante, permangono importanti differenze. Ad esempio, alcune aree (come i formaggi e le verdure) mantengono la dicotomia non proprietario/proprietario tra i modelli dell'UE e dell'America del Nord. Inoltre, gli Stati dell'UE pongono maggiore enfasi sulla dimensione non proprietaria delle IG rispetto agli Stati dell'America del Nord. Nello specifico, indicazioni simili ai marchi DOP/IGP europei non sono considerate sistemi di proprietà intellettuale ma piuttosto di etichettatura. Il significato, il valore e le prassi associati alla protezione giuridica delle IG sono stati sottoposti a un'analisi interpretativa dalla quale è emerso che sia i sistemi di common law che i sistemi civilistici presentano un'ampia varietà di strumenti giuridici per la tutela delle indicazioni geografiche. Inoltre, questi marchi possono avere diverse interpretazioni basate, ad esempio, sulla tutela della tradizione e sulla creazione di una nuova identità attraverso la nascita di nicchie di mercato. L'approccio adottato nell'ambito dell'iniziativa PROGI ha condotto a un'analisi approfondita delle modalità di utilizzo delle IG, così come vengono percepite e "vissute" nella vita di tutti i giorni. Nello specifico, sono stati studiati gli effetti della creazione e della protezione di un'indicazione geografica, nonché le aspettative da soddisfare e i valori da difendere in queste narrazioni. Nel complesso, il progetto ha messo in luce il potenziale delle IG in termini di protezione, nonché di sviluppo delle tradizioni e delle risorse comunitarie, allo scopo di innescare processi destinati allo sviluppo orientato al futuro. I risultati dell'iniziativa PROGI registreranno in tal modo importanti implicazioni socioeconomiche per tutti i modelli di protezione delle indicazioni geografiche e in tutti i quadri giuridici.

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