Alla ricerca di bersagli antibatterici
La resistenza agli antibiotici è un problema sanitario scottante, e i trattamenti convenzionali sono inefficaci per affrontare il problema. La sintesi di antibiotici di terza generazione non è riuscita ad affrontare con successo le specie di batteri resistenti agli antibiotici, e ciò indica chiaramente la necessità di nuovi approcci. In questo contesto alcuni scienziati del progetto BONAFIDE (“Banking on new antimicrobials: Translational fidelity impairment”), finanziato dall’UE, hanno proposto di identificare nuovi bersagli su cui basare lo sviluppo di antibatterici. Considerato che i bersagli antibatterici devono essere fondamentali per la propagazione dei batteri e la patogenesi, il consorzio ha deciso di valutare il potenziale degli enzimi che modificano il tRNA (tRME), che partecipano alla sintesi delle proteine in tutti i regni della vita, inclusi batteri e umani. Sebbene l’interferenza nei meccanismi di produzione delle proteine sia già stata esplorata come strategia antimicrobica, l’approccio BONAFIDE è stato progettato per influire sulla fedeltà e l’efficienza della sintesi proteica. In questo contesto il consorzio ha sviluppato uno strumento basato sulla fluorescenza per monitorare gli errori fatti nel corso della sintesi proteica. Ciò ha aiutato gli scienziati a identificare sei tRME essenziali per la patogenicità della salmonella. Quando questi tRME sono stati geneticamente modificati, la salmonella non è stata in grado di causare febbre tifoidea in un modello murino. Malgrado la novità dell’approccio, vi è un potenziale ammonimento associato alla conservazione evolutiva dei tRME tra specie. Per evitare potenziale omologia con i tRME umani e tossicità, i ricercatori stanno cercando piccole molecole specifiche per i tRME batterici. Oltre a informazioni meccanicistiche sul ruolo dei tRME nella virulenza batterica, lo studio BONAFIDE ha fornito le prove della possibilità di provocare la virulenza bersagliando l’accuratezza della sintesi delle proteine dei patogeni. Ciò apre nuove strade alla sintesi di nuovi composti antimicrobici in grado di affrontare l’enorme problema della resistenza agli antibiotici.