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Low Energy Gamma and X-ray therapy

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Un nuovo strumento per la radioterapia

Recenti progressi in radioncologia collocano la sorgente di radiazioni all’interno del tessuto da trattare. Un nuovo strumento che considera il corpo umano una configurazione geometrica complessa e non una sfera d’acqua garantirà un dosaggio preciso e una valutazione di efficacia biologica.

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Da oltre 100 anni le radiazioni vengono utilizzate con esiti positivi per trattare tumori cancerosi. Nonostante molti progressi e nuove terapie, restano uno dei tre pilastri principali dell’oncologia, accanto alla chirurgia e alla chemioterapia. La brachiterapia basata su un irradiamento a sorgente interna è divenuta una promettente alternativa a più convenzionali forme di fasci esterni di irradiamento, in alcuni casi. È un modo più economico ed estremamente localizzato di erogare l’irradiazione, inserendo sorgenti radioattive di raggi gamma o raggi X direttamente nel tumore. I progressi nella progettazione di sorgenti di brachiterapia stanno orientandosi verso riduzioni in energia fotonica. Il progetto LOGX (“Low energy gamma and X-ray therapy”), finanziato dall’UE, è stato concepito per aggiornare i modelli umani correnti utilizzati per gli studi dosimetrici e per indagare gli effetti di tali cambiamenti sulla qualità delle radiazioni. I precedenti studi hanno creato un modello di corpo umano a forma di sfera di diametro di 30 cm riempita d’acqua e hanno investigato sui fotoni ad alta energia. LOGX ha contribuito con conoscenze criticamente necessarie per portare la precisione della brachiterapia fino alla velocità realizzabile per la terapia a fasci esterni, attraverso la sua valutazione di fotoni a bassa energia in una geometria completa del paziente. Gli scienziati hanno iniziato con la compilazione delle conoscenze di fondo, ottenendo una dosimetria e una microdosimetria precise nell’area intorno alle sorgenti di fotoni di bassa energia nel tessuto umano. Dopo la semplificazione delle approssimazioni e l’ottimizzazione di algoritmi in relazione alla velocità, questi dati sono stati utilizzati per creare uno strumento per l’applicazione clinica, che consente all’utilizzatore di modulare l’energia fotonica. Nella fase finale, l’algoritmo veloce è stato combinato con dati ricavati dagli studi di dosimetria. Il risultato finale è uno strumento per valutare gli effetti della brachiterapia sia da un punto di vista dosimetrico sia rispetto alla sua efficacia radiobiologica per la geometria completa del paziente. Gli esiti di LOGX sono stati utilizzati per improntare un recente rapporto redatto dall’American Association of Physicists in Medicine (AAPM), riguardante algoritmi per il calcolo delle dosi in brachiterapia. La vasta visibilità a livello mondiale supporta una posizione competitiva per l’UE nella radioncologia. Un altro elemento, ancora più rilevante, consiste nel fatto che i risultati miglioreranno il calcolo delle dosi per la brachiterapia e consentiranno una migliore qualità di vita per milioni di cittadini dell’UE.

Parole chiave

Radioterapia, brachiterapia, gamma di bassa energia, terapia a raggi X

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