I microarray individuano l’interazione tra virus e ospite
L’HCV è un piccolo virus a RNA associato a infiammazione epatica cronica, fibrosi e formazione di tumori al fegato. Il virus si replica all’interno delle cellule interagendo con le membrane dell’ospite probabilmente attraverso proteine non strutturali. Ma il meccanismo preciso di assemblaggio e mantenimento del complesso di replicazione dell’RNA è per lo più sconosciuto. Gli scienziati del progetto HCV PATHOLOGY (“Mapping of Hepatitis C virus NS4B protein interactions with its host network”), finanziato dall’UE, ritenevano che la mappatura dell’interazione con le proteine dell’ospite dovesse far luce sul ciclo vitale del virus, oltre a identificare target molecolari con possibile utilizzo terapeutico. Per superare le limitazioni tecniche esistenti per lo studio delle interazioni virus-proteine nelle cellule dell’ospite, il team HCV PATHOLOGY ha istituito un microarray di proteine su base microfluidica. La piattaforma combinava microarray con espressione di proteine in vitro da una libreria di geni sintetici contenente oltre 13 000 geni sintetici. Sul chip è stato stampato un totale di 10 000 proteine umane, utilizzate come target per saggi di legame con proteine virali. Utilizzando questo sistema, gli scienziati hanno identificato nuovi partner di legame della proteasi NS3 dell’HCV. Ciò ha ramificazioni terapeutiche, poiché il blocco delle proteasi è una delle vie consolidate per le terapie antivirali. Attraverso diverse collaborazioni scientifiche la piattaforma microfluidica HCV PATHOLOGY potrebbe essere utilizzata per caratterizzare altre interazioni tra virus e proteine, o fornire risposte a domande biologiche chiave.
Parole chiave
Virus dell’epatite C, antivirale, interazioni tra proteine, proteasi NS3, piattaforma microfluidica