Una terapia genica rigenerativa per la degenerazione retinica
La degenerazione maculare legata all’età (DMLE) è una patologia progressiva cronica derivante da alterazioni nella retina legate all’età. Esistono due tipologie di DMLE: una forma non vascolare a decorso lento e una forma a progressione rapida che porta alla cecità. In quest’ultima, sono stati osservati livelli bassi di fattore derivato da epitelio pigmentato (PEDF, inibitore della vascolarizzazione e potente fattore neurotrofico) e livelli elevati di fattore di crescita delle cellule dell’endotelio vascolare (VEGF), con una conseguente invasione dello spazio sottoretinico da parte della vascolarizzazione coroideale e uno scompaginamento dell’architettura della retina. Attualmente il trattamento prevede iniezioni mensili di anticorpi o inibitori anti-VEGF, per sopprimere la neovascolarizzazione. Tuttavia, il costo elevato e la ridotta efficacia di tale approccio impone un’alternativa terapeutica praticabile. I partner del progetto TARGETAMD(si apre in una nuova finestra) (Transposon-based, targeted ex vivo gene therapy to treat age-related macular degeneration (AMD)), finanziato dall’UE, propongono, come soluzione terapeutica definitiva per la DMLE, il trapianto di cellule geneticamente modificate di qualità GMP, che sovraesprimono il PEDF in una sperimentazione clinica per la prima volta sull’uomo. La procedura personalizzata implica l’introduzione del gene del PEDF umano all’interno di cellule epiteliali pigmentate dell’iride autologhe ex vivo e il trapianto nello spazio sottoretinico dei pazienti affetti da DMLE. L’introduzione del gene PEDF nelle cellule sarà mediata dal sistema di transposoni Bella addormentata, che ha la capacità di integrarsi nel genoma della cellula ospite. Le cellule trapiantate secernono nello spazio sottoretinico il fattore antiangiogenico e neurotrofico, che inibirà la neovascolarizzazione coroideale e rigenererà la normale architettura della retina. Studi preclinici hanno esibito un’uniformità della produzione di un Prodotto medicinale di terapia genica di alta qualità e hanno comprovato la sicurezza e l’efficacia dell’approccio in vivo in tre specie e modelli. È stata completata con esito positivo la fase di sviluppo e produzione di nuovi dispositivi, reagenti e plasmidi. In un recente incontro preliminare alla richiesta di autorizzazione (presubmission meeting), nel corso del quale sono stati esposti e discussi i dati preclinici, Swissmedic (l’autorità svizzera per la regolamentazione) ha confermato l’appropriatezza dei dati preclinici rispetto alla sperimentazione clinica. I partner TARGETAMD sono certi che la sfida più importante della procedura, associata con il piccolo numero di cellule isolate, sia stata felicemente superata; sono inoltre ottimisti riguardo al fatto che la sperimentazione clinica di fase Ib/IIa per la cura della DMLE mediante cellule autologhe geneticamente modificate trasformerà il trattamento della DMLE.