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Towards Early diagnosis and biomarker validation in Arthritis Management

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Biomarcatori dell’artrite reumatoide

L’artrite reumatoide (AR) colpisce una persona su 100 e il numero è destinato ad aumentare con l’invecchiamento della popolazione. Sebbene attualmente non esista alcuna cura, i biomarcatori correlati alla malattia possono aiutare a iniziare il trattamento preventivo e a migliorare i risultati del paziente.

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La AR è una malattia eterogenea associata all’infiammazione cronica delle articolazioni. I pazienti riportano importanti dolori articolari e rigidità, con ridotta qualità della vita e attesa di vita, poiché la malattia colpisce anche il sistema cardiovascolare. Nel corso degli anni, la ricerca sui meccanismi della malattia ha portato a enormi progressi nelle terapie, con un miglioramento significativo nei risultati relativi ai pazienti. Per avviare un immediato trattamento preventivo, sono necessari dei biomarcatori in grado di predire il rischio per gli individui di sviluppare AR. Con questo obiettivo, il progetto EURO-TEAM (Towards early diagnosis and biomarker validation in arthritis management), finanziato dall’UE, è stato istituito allo scopo di identificare nuovi biomarcatori nelle fasi precliniche di AR. Considerando che si conosce una serie di fattori genetici, epigenetici e ambientali nell’evolversi della malattia, i ricercatori hanno cercato di caratterizzare i processi coinvolti in quanto a inizio e persistenza dell’infiammazione, durante la transizione dallo stato di salute alla malattia. A tal fine, hanno studiato il sinovio, i linfonodi, i polmoni e le parti sistemiche per capire come viene interrotta la tolleranza immunitaria e cosa scatena la l’AR. Sono state osservate anche le cellule stromali per studiare l’interazione con i leucociti e la loro implicazione nell’inizio della malattia. Riunendo partner accademici e clinici, il progetto EURO-TEAM ha analizzato con successo i fattori di rischio implicati nella transizione tra le diverse fasi della AR e ha determinato la capacità dei biomarcatori di prevedere questa transizione. Sono stati studiati il materiale genetico, i metaboliti e gli anticorpi presenti nel sangue, così come i campioni di biopsia provenienti da pazienti con AR. In particolare, gli studi si sono concentrati sul fattore reumatoide e sugli anticorpi anti-proteine citrullinate (ACPA), caratterizzati da un valore prognostico additivo nella previsione della AR. Per migliorare la profilatura degli anticorpi ACPA, gli scienziati hanno generato un insieme personalizzato mediante l’utilizzo di peptidi rilevati nei tessuti sinoviali di pazienti con AR. Inoltre, gli anticorpi anti-proteine carbamilate si sono rivelati utili biomarcatori per predire la AR nelle fasi avanzate, e i pazienti con RA hanno presentato anche un profilo metabolico definito. Utilizzando un’analisi comparativa con micro TC della microstruttura ossea, i ricercatori hanno concluso che il danno strutturale alle ossa rappresenta un’indicazione iniziale, prima dell’inizio clinico di artrite. Sono stati compiuti notevoli sforzi per la sensibilizzazione dell’opinione pubblica circa i rischi e la predisposizione all’AR. Ciò è di fondamentale importanza per i test predittivi e la rapida gestione del trattamento preventivo.

Parole chiave

Artrite reumatoide, biomarcatori, trattamento preventivo, EURO-TEAM, metaboliti, anticorpi

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