Un passo avanti nella comprensione dell’autoimmunità
Le deficienze immunitarie e l’autoimmunità sono due aspetti di uno stesso fenomeno: la selezione errata di cellule T funzionali e auto-tolleranti. La causa di questi disordini è nota, tuttavia non è ancora chiaro in che modo gli stessi complessi MHC/peptidi possano promuovere la sopravvivenza o l’apoptosi delle cellule T. Di conseguenza, è necessario decifrare la natura di questi complessi MHC/peptidi e delineare i percorsi di elaborazione degli antigeni che seguono. Il progetto PEPTIDE DIVERSITY (Diversity of MHC/peptide complexes in thymic compartments and their role in shaping T cell repertoire), finanziato dall’UE, si proponeva di studiare il modo in cui le cellule APC (cellule che presentano gli antigeni) timiche distinte mediano la selezione positiva e l’induzione della tolleranza. L’ipotesi di fondo era che i percorsi di elaborazione degli antigeni siano diversi a seconda delle varie APC. I ricercatori hanno quindi concentrato il loro piano sperimentale sull’espressione differenziale degli enzimi proteolitici implicati nell’elaborazione e nel caricamento degli antigeni nelle molecole MHC. In particolare, hanno studiato i topi mancanti di catepsina L, la proteasi lisosomiale espressa nelle cellule epiteliali timiche corticali (cTEC). Questi animali presentavano una grave perdita di cellule T CD4 dovuta a difetti nello sviluppo dei timociti e un arresto delle cellule T CD4 alla fase immatura. Le cellule T periferiche presentavano una percentuale di cellule T regolatrici rispetto alle cellule T effettrici più elevata, non dovuta a un’eccessiva selezione negativa nel timo. Per esaminare la selezione positiva delle cellule T, i ricercatori hanno utilizzato un gruppo topi transgenici TCR (recettore di cellule T) in cui le tutte le cellule T CD4 erano specifiche per un antigene definito e hanno osservato che la selezione positiva di queste cellule T CD4 negli animali mancanti di catepsina L risultava danneggiata. Le cellule T “educate” dal timo carente di catepsina L, inoltre, non riuscivano a fornire un aiuto efficiente alle cellule B durante le risposte immunitarie contro i patogeni. I risultati ottenuti dal progetto PEPTIDE DIVERSITY hanno fornito informazioni importanti sul meccanismo di sviluppo delle cellule T e rappresentano un passo avanti verso la completa comprensione della selezione delle cellule T immuno-competenti e auto-tolleranti, in vista dello sviluppo di nuove terapie farmacologiche contro l’auto-immunità e le deficienze immunitarie.