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Secondo la relazione Buzek, qualsiasi taglio al bilancio del 7PQ sarebbe contrario alla strategia di Lisbona

Il primo progetto di relazione sul Settimo programma quadro (7PQ) proposto dalla commissione per l'industria, la ricerca e l'energia (ITRE) del Parlamento europeo sostiene che qualsiasi riduzione del proposto raddoppio del bilancio destinato al programma sarebbe contraria alla...

Il primo progetto di relazione sul Settimo programma quadro (7PQ) proposto dalla commissione per l'industria, la ricerca e l'energia (ITRE) del Parlamento europeo sostiene che qualsiasi riduzione del proposto raddoppio del bilancio destinato al programma sarebbe contraria alla strategia di Lisbona e alle precedenti dichiarazioni dei leader dell'UE. La relazione, elaborata dal relatore della commissione ITRE sul 7PQ ed ex primo ministro polacco Jerzy Buzek rappresenta un secondo chiaro, per quanto indiretto, rifiuto opposto dal Parlamento europeo al compromesso sul bilancio raggiunto dal Consiglio nel dicembre 2005. Il 12 gennaio, la commissione per i bilanci del Parlamento ha respinto l'accordo del Consiglio sulle prospettive finanziarie 2007-2013, affermando che l'accordo non garantisce un bilancio UE che possa offrire prosperità, competitività e coesione. "[I]l Parlamento europeo si è dichiarato concorde con la [...] Commissione [sulla necessità di...] raddoppiare la dotazione del Settimo programma quadro", afferma la relazione dell'on. Buzek. "Qualsiasi taglio al bilancio del 7PQ sarebbe contrario alla strategia di Lisbona e in disaccordo con tutte le dichiarazioni dei leader dell'Unione europea. [...S]olo una massa critica di finanziamenti potrà portare al successo finale". Qualsiasi riduzione al bilancio proposto per il 7PQ mette a rischio il successo del Consiglio europeo della ricerca (CER), compromette lo sforzo volto a portare gli investimenti UE per la ricerca al 3 per cento del PIL e minaccia le attività di ricerca europee nelle aree in cui il sostegno pubblico è particolarmente necessario. "Eventuali tagli di bilancio in settori particolarmente sensibili quali, per esempio, la sanità [...] l'energia [...] o l'ambiente [...] avrebbero effetti imprevedibili", avverte la relazione della commissione ITRE. Sono pertanto necessarie, secondo quanto sostiene la relazione, una visione chiara e una leadership forte per garantire uno stanziamento di bilancio adeguato per il 7PQ e la commissione ITRE si attende che entrambi questi elementi siano messi in evidenza nel corso delle future riunioni del Consiglio. Accantonando le preoccupazioni concernenti il bilancio del programma, e nonostante l'ampio sostegno accordato alla proposta originale della Commissione, la commissione ITRE propone 116 emendamenti al testo originale. Una modifica fondamentale riguarda la proposta operatività del CER: la commissione va oltre l'"ampia autonomia" proposta dalla Commissione affermando che il CER dovrebbe essere una struttura giuridicamente indipendente da istituire a norma dell'articolo 171 del trattato. Il progetto di relazione del Parlamento esprime inoltre interesse a che i risultati delle attività di ricerca finanziate dal programma quadro siano convertiti in prodotti commerciali e invita a tal proposito ad attuare un coordinamento adeguato tra il 7PQ e il Programma quadro per la competitività e l'innovazione (CIP). "Sarebbe opportuno valutare se una struttura quale l'Istituto europeo della tecnologia (IET) potrebbe contribuire alla creazione di sinergie tra i due programmi", si aggiunge. Con un'iniziativa che appare volta a incoraggiare una migliore integrazione nel programma quadro dei ricercatori provenienti dai nuovi Stati membri, la relazione sostiene che l'Europa debba approfittare del vantaggio derivante dalle disparità dei costi delle risorse umane e finanziare la ricerca d'eccellenza ad un costo inferiore. "Anche se l'eccellenza scientifica resta il criterio di valutazione principale [...] ove possibile si terrà conto delle considerazioni inerenti all'efficacia dei costi", recita l'emendamento proposto. La commissione ITRE propone, per far fronte alle carenti attività di trasferimento tecnologico in Europa rilevate in vari studi, l'istituzione di uno "Strumento per il trasferimento tecnologico", che sia attuato nell'ambito del 7PQ e gestito dal Fondo europeo per gli investimenti (FEI). Lo strumento finanzierebbe il trasferimento delle attività da università, centri di ricerca e altre organizzazioni e rappresenterebbe un ulteriore utile legame tra 7PQ e CIP. Infine, la relazione sostiene che, non essendoci "molti collegamenti evidenti tra sicurezza e spazio", occorre trattare i due temi in maniera distinta e raccomanda inoltre di estendere il ruolo delle reti di eccellenza (NoE) affinché includano più funzioni di collegamento in rete e integrazione con i programmi nazionali di ricerca e le piattaforme tecnologiche nazionali. Il 16 gennaio a Strasburgo l'on. Buzek ha presentato per la prima volta la relazione ai membri della commissione ITRE. La commissione sottoporrà il testo a votazione, anteriormente alla prima lettura in seduta plenaria alla presenza di tutti gli eurodeputati, prevista in Parlamento per il 14 marzo.

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