Un dispositivo non chirurgico ripristina il funzionamento della valvola cardiaca
Il rischio di sviluppare disturbi cardiaci, come una valvola che non si chiude correttamente, aumenta con l’età. Le condizioni che possono essere letali sono tradizionalmente trattate mediante intervento a cuore aperto. «È traumatico come suggerisce il suo nome», osserva Lucy O’Keeffe, coordinatrice del progetto CVTVT di CroíValve(si apre in una nuova finestra) in Irlanda. «Per i pazienti può essere difficile riprendersi da questi interventi.» Per questo negli ultimi 20 anni si è assistito all’emergere di terapie alternative. Ad esempio, è possibile impiantare valvole transcatetere(si apre in una nuova finestra) attraverso vene e arterie per correggere valvole cardiache difettose.
Quando le valvole cardiache smettono di funzionare correttamente
Nel nostro cuore sono presenti quattro valvole, che si aprono e si chiudono per far scorrere il sangue attraverso il cuore. Tuttavia, trattare i problemi legati alla valvola tricuspide(si apre in una nuova finestra), si è rivelato particolarmente impegnativo. Questa valvola, che si trova sul lato destro del cuore, assicura che il sangue non ossigenato scorra nella giusta direzione. Ma se la valvola non si chiude correttamente, una parte del sangue può scorrere all’indietro e creare gravi problemi. «Quando ciò accade, il cuore cerca di compensare lavorando di più», spiega O’Keeffe. «Lavorando di più, il lato destro del cuore si ingrossa, causando una maggiore perdita di sangue.» I pazienti affetti da questa patologia soffrono spesso di gravi problemi di respirazione e mobilità, che possono ripercuotersi significativamente sulla loro qualità di vita. «Sebbene la disfunzione grave della valvola tricuspide sia una patologia molto diffusa, è stata relativamente trascurata», continua O’Keeffe. «Il lato destro del cuore tende a cambiare molto la sua forma in seguito a una malattia cardiaca e i dispositivi medici spesso non riescono a superare questo problema.»
Una soluzione transcatetere minimamente invasiva
La PMI irlandese CroíValve ha sviluppato un dispositivo transcatetere per rispondere specificamente a questa esigenza sanitaria insoddisfatta. Il dispositivo è progettato non solo per tappare il buco lasciato dalla valvola tricuspide difettosa, ma anche per essere impiantato senza danneggiare il tessuto cardiaco, storicamente la sfida principale nel trattamento delle valvole tricuspidi. CroíValve ha superato questo problema trovando un modo per ancorare il dispositivo in una vena appena fuori dal cuore. «Abbiamo già svolto molto lavoro preclinico per dimostrare il funzionamento di questo dispositivo», dice O’Keeffe. «Come si può immaginare, lo sviluppo di un dispositivo medico da impiantare nel cuore richiede una lunga serie di prove.» È qui che è entrato in gioco il progetto CVTVT, finanziato dall’UE. «Questo progetto è stato fondamentale per consentirci di sottoporre a questi test il nostro concetto funzionale e di essere pronti per l’impianto sui pazienti», osserva O’Keeffe. Il progetto ha aperto la strada ai primi studi clinici, con cinque pazienti in Polonia trattati con il dispositivo.
Migliore qualità della vita per i pazienti
I risultati sono stati molto soddisfacenti. «Abbiamo riscontrato miglioramenti reali nella qualità di vita di tutti i nostri pazienti», osserva O’Keeffe. «Alcuni che erano costantemente senza fiato e affaticati non hanno più avuto questi sintomi, mentre altri che dovevano dormire seduti a causa della presenza di liquido nei polmoni possono ora dormire sdraiati.» Gli studi clinici hanno anche fornito a O’Keeffe e al suo team dati fondamentali per ottimizzare ulteriormente il dispositivo. «Si può imparare moltissimo dagli studi preclinici», aggiunge. I prossimi passi verso la commercializzazione comprendono uno studio clinico più ampio. «Si tratta di pazienti che normalmente passerebbero molto tempo in ospedale», spiega la coordinatrice. «Tenere per quanto possibile le persone fuori dall’ospedale è positivo per la loro qualità di vita e per i nostri sistemi sanitari, che sono sempre più intasati.»