Svelare un biomarcatore dell’immunoterapia allergica
L’immunoterapia allergica (AIT, allergen immunotherapy) è l’unico trattamento in grado di modificare la malattia per le patologie allergiche; ciononostante, i meccanismi che la caratterizzano, nonché i fattori predittivi del suo successo, sono tuttora poco chiari. La situazione potrebbe tuttavia presto cambiare, anche grazie al lavoro svolto dal progetto PRE-BIT, finanziato dall’UE. «Svelando le modalità con cui si evolve l’immunità delle cellule B durante la terapia, speravamo di far progredire la comprensione dei meccanismi immunitari adattativi che guidano la tolleranza a lungo termine», afferma Lina Mayorga coordinatrice del progetto e ricercatrice in allergologia presso l’Ospedale universitario di Malaga e l’IBIMA-Bionand. I linfociti B sono un tipo di globuli bianchi che svolgono un ruolo fondamentale nel sistema immunitario adattativo, producendo anticorpi per combattere le infezioni.
Identificare i biomarcatori correlati alle cellule B
PRE-BIT, che ha ricevuto il sostegno del programma di azioni Marie Skłodowska-Curie(si apre in una nuova finestra), ha cercato di identificare i biomarcatori correlati alle cellule B associati al successo dell’AIT negli acari della polvere domestica. Nello specifico, il progetto si è concentrato sulla caratterizzazione dei fenotipi delle cellule B, sul cambio di isotipo (IgE, IgG2, IgG4) e sul rimodellamento del repertorio nel corso del trattamento. Nell’ambito di PRE-BIT il team di ricercatori ha combinato l’immunofenotipizzazione avanzata con la trascrittomica, ovvero lo studio dell’insieme completo delle molecole di RNA in una cellula, integrando inoltre campioni longitudinali di pazienti prima e dopo l’AIT. «Questi approcci ci hanno permesso di definire sottoinsiemi distinti di cellule B della memoria associati alla risposta clinica e allo sviluppo della tolleranza», spiega Carlos Aranda, borsista postdottorato responsabile del progetto.
Nuove intuizioni sulle cellule B
Mentre ricerche precedenti avevano mostrato come le cellule B della memoria cambiano isotipo durante l’immunoterapia, il progetto PRE-BIT è andato oltre dimostrando che, durante l’AIT, queste cellule subiscono anche cambiamenti funzionali e trascrizionali verso un fenotipo regolatorio IgG2/4. «Questa scoperta aiuta a mettere in connessione il profilo immunologico ad alta risoluzione con gli esiti clinici, dimostrando il modo in cui l’omica avanzata possa chiarire i meccanismi di tolleranza negli esseri umani», osserva Aranda.
Progressi nei campi dell’allergia e dell’immunologia
Scoprendo il modo in cui si evolve l’immunità delle cellule B durante la terapia, PRE-BIT contribuisce a fornire una comprensione più approfondita dei meccanismi immunitari adattativi che determinano la tolleranza a lungo termine. «I nostri risultati fanno progredire i campi dell’allergia e dell’immunologia, fornendo biomarcatori candidati a prevedere l’efficacia dell’AIT e a guidare la stratificazione dei pazienti», afferma Mayorga, che conclude: «In definitiva, la nostra ricerca andrà a sostegno di immunoterapie più personalizzate, efficaci e sicure per milioni di pazienti affetti da allergia in tutto il mondo.» Mayorga e Aranda stanno ora conducendo congiuntamente uno studio di follow-up incentrato sulla verifica dell’eventuale presenza di firme simili delle cellule B in altre malattie allergiche, come le allergie alimentari.