Il linguaggio dello sguardo
Che la gente se ne renda o meno conto, la fissità o i movimenti oculari esprimono un atteggiamento, ed hanno un linguaggio e un significato in sé. In altre parole, quel che la gente pensa o sente è spesso riflesso dal movimento degli occhi. Il progetto I-EYE ha sviluppato questo concetto usandolo per l'assistenza nell'apprendimento delle lingue straniere mediante la fornitura di dati che misurano il movimento degli occhi ogni volta che gli studenti si trovano in difficoltà. I dati raccolti sono stati usati per assegnare regole e valori all'attivazione del comportamento del movimento oculare che avviene quando si legge, si cerca di risolvere una difficoltà e si cerca qualcosa. Le due applicazioni usate sono state iTutor e iDict, che sono entrambe prototipi utente finale. iTutor è un dispositivo montato sul capo che opera attraverso la fissità dello sguardo e l'interazione con il linguaggio. Esso porta nello spazio reale dell'utente uno spazio d'informazione (come un libro di testo), permettendo all'utente di usare più di una fonte d'informazione alla volta. In tal modo può aiutare l'utente a risolvere i problemi, oltre che a stabilire la miglior strategia da usare. Esso può anche notare la differenza tra materiale letto “al volo” e lettura in profondità. iDict invece è un ambiente assistito dallo sguardo usato per la lettura di testi elettronici che sono stati scritti in una lingua straniera oltre che nella lingua madre. Quando il lettore intoppa in una difficoltà di comprensione, il comportamento del suo sguardo cambia. iDict annota la difficoltà ed entra in un dizionario per cercare la traduzione della parola in questione e fornirne il significato, sia a schermo che a voce. I dati generati per queste applicazioni potrebbero avere in futuro un'infinità di usi per tutti coloro che imparano le lingue straniere. Tutto ciò potrebbe rendere, a sua volta, la lettura, la soluzione dei problemi e la ricerca esperienze molto più piacevoli per i discenti.