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DNA replication and biotechnological applications

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Focus sull'inibizione del cancro

Ironicamente, la divisione cellulare e la replicazione del DNA sono al centro del successo della crescita e della riparazione e delle malattie proliferative come il cancro. Gli scienziati europei hanno studiato l'azione degli inibitori su alcuni degli enzimi di base che controllano la replicazione del DNA all'interno delle cellule.

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Il progetto REPBIOTECH, finanziato dall'UE, ha organizzato un'iniziativa di ricerca approfondita sui processi chiave della replicazione del DNA. I laboratori di cinque stati europei hanno coordinato lo sforzo per svelare i segreti molecolari di questo processo che sta alla base di molte malattie. Gli scienziati del Consiglio Nazionale delle Ricerche in Lombardia si sono concentrati sugli inibitori naturali delle polimerasi, enzimi responsabili del controllo dei vari processi della replicazione. Questi includono il mantenimento delle regioni terminali del cromosoma, i telomeri, e la coesione delle eliche del DNA. Un potenziale inibitore che è già entrato nel mercato dei supplementi naturali è il resveratrolo. Un potente antiossidante presente nell'uva, nel vino rosso, nelle arachidi e in altre piante. Pare che possa agire contro le malattie infiammatorie, l'arteriosclerosi e il cancro. I ricercatori hanno scoperto che il resveratrolo ha delle regioni specifiche nella molecola che possono inibire in modo selettivo l'azione di due delle quattro famiglie di polimerasi (pol). Inoltre, è stata data una spinta al potenziale per lo studio dei derivanti del resveratrolo. È stato scoperto che uno in particolare ha la stessa efficacia dell'afidicolina, un inibitore della replicazione particolarmente efficace. Un'altra parte della ricerca si è concentrata su un parente stretto della polimerasi 1, TDT o terminal-deossinucleotidil-transferasi. Un'attività TDT elevata è evidente fino al 90% in alcuni tipi di leucemia. L'equipe ha studiato l'azione di tre inibitori dell'azione del TDT, tutti diketo acidi essenoici (DKHA). Hanno studiato l'effetto su due tipi di cellule cancerogene, la cellula HeLa del cancro alla cervice e le cellule leucemiche TDT+. È interessante notare che uno degli analoghi del DKHA non ha avuto effetti sulle cellule HeLa, ma ha mostrato un'azione citotossica contro le cellule leucemiche che indica una forte specificità. La natura inibitoria selettiva di questi composti li rende dei candidati promettenti come agenti antitumorali. È stato indicato un interesse commerciale, soggetto a ulteriori analisi, per queste molecole che agiscono alla radice dello sviluppo tumorale.

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