L'infiammazione del tessuto arterioso partecipa all'aterosclerosi
Per cercare di trattare le malattie cardiovascolari (MCV) sono necessarie maggiori informazioni sul ruolo dell'avventizia nell'attivare e far progredire le placche aterosclerotiche. L'avventizia, la guaina esterna delle arterie composta in particolare da tessuto connettivo, viene in parte modulata dall'attività degli adipociti. Il progetto Adventitia, finanziato dall'UE, ha ipotizzato che l'infiammazione dell'avventizia possa avere un grave impatto sulla progressione e sulla stabilità delle placche. Potendo alterare questo processo, con un approccio terapeutico si potrebbe fare in modo che la placca eviti la rottura. L'equipe di Adventitia ha inizialmente assegnato un importante ruolo al gene della longevità nicotinamide fosforibosiltransferasi (NAMPT) nello sviluppo e nella rottura delle placche. La proteina NAMPT si trova nel flusso sanguigno e promuove tra l’altro una maturazione regolare delle cellule muscolari nei vasi sanguigni. Nonostante siano necessarie ancora molte informazioni sul suo ruolo nell'aterosclerosi, le ultime ricerche hanno individuato livelli elevati di siero NAMPT, legato all'obesità, nei pazienti con disturbi infiammatori. In base a queste conoscenze, i partner di progetto puntavano a sottolineare il ruolo di NAMPT come modulatore nella progressione e nella destabilizzazione delle placche. Per raggiungere questo obiettivo, i ricercatori hanno generato chimere del recettore della lipoproteina a bassa densità (LDLr-/-) che presentano la sovraespressione NAMPT nei leucociti in circolazione. Il gene LDLR partecipa direttamente allo sviluppo dell'aterosclerosi, e la sua assenza accelera la formazione di lesioni dovute all’aumento dei livelli plasmatici di lipoproteine a bassa densità, che sono i principali vettori del colesterolo nel sangue. I risultati dello studio hanno dimostrato gli effetti notevoli della sovraespressione NAMPT su come i monociti si differenziano per attivare una risposta immunitaria, la sopravvivenza delle cellule ematiche e l'aterosclerosi. I risultati del progetto in questo settore indicano l'enorme potenziale di questo gene della longevità per l'intervento terapeutico nell'aterosclerosi e in altre malattie infiammatorie. Un altro target studiato per il suo ruolo nello sviluppo e nella rottura delle placche è la citochina-1 della famiglia dei macrofagi inibitori TGF (MIC-1 aka GDF15). Placche avanzate di chimere di MIC-/- hanno rivelato diverse caratteristiche di una maggiore stabilità delle placche, individuando MIC come fattore di rischio causale delle malattie cardiovascolari. Il progetto è riuscito a comprendere meglio il ruolo fondamentale dell'avventizia nello sviluppo e nella stabilità della placca aterosclerotica. I risultati dello studio potrebbero produrre nuovi target e promuovere ulteriori ricerche sui regimi di trattamento per le MCV.