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Regulation of normal and pathological activity of cortical networks by cannabinoids: focus on direct modulation of inhibitory GABAA and glycine receptors

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Esplorare il potenziale dei cannabinoidi per l'epilessia

Uno studio finanziato dall'UE sull'azione neurologica dei cannabinoidi indica il loro potenziale di strumenti farmacologici per il trattamento dell'epilessia.

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L'epilessia è uno dei disturbi neurologici più comuni e colpisce circa il due per cento della popolazione mondiale. La ricerca sugli effetti dei cannabinoidi (CB) sull'attività neuronale è stata molto discussa, poiché solleva il problema della legalizzazione e della limitazione d'uso per i pazienti che ne hanno necessità. L'obiettivo dell'indagine di laboratorio si è finora concentrato sul cosiddetto recettore cannabinoide (CB1R) accoppiato alla proteina G nel cervello. Questo viene attivato dai neurotrasmettitori endocannabinoidi, inclusi l'anandamide (AEA) e il composto THC, che si trova nella droga psicoattiva cannabis. Il progetto Cannabistarg ("Regulation of normal and pathological activity of cortical networks by cannabinoids: focus on direct modulation of inhibitory GABAA and glycine receptors") ha analizzato la possibilità di altre interazioni CB, questa volta indipendenti dal CB1R. I ricercatori hanno studiato il coinvolgimento di due recettori inibitori, il GABA A e la glicina. Lo scopo finale era collegare il ruolo di queste possibili interazioni nell'attività anti-epilettica degli endocannabinoidi. Negli studi sui topi con carenza del gene responsabile del CB1, l'AEA induceva catalessi, analgesia e diminuita attività spontanea della rete. Questo fenomeno dell'attività della rete neurale va a favore dell'esistenza di un altro (o più) obiettivo funzionalmente importante per la neurotrasmissione CB oltre al CB1R. Gli scienziati del progetto hanno fatto scoperte all'avanguardia sull'azione dei cannabinoidi. La conclusione probabilmente più importante è stata che i cannabinoidi possono regolare l'eccitabilità dei neuroni dopo la sinapsi (connessione) e quindi esercitare un certo grado di controllo su tutta l'attività della rete neurale. I ricercatori hanno anche mostrato con successo la potente attività anti-epilettica degli endocannabinoidi, in particolare dell'anandamide. I risultati in quest'area dello studio sono importanti per l'epilessia nelle prime fasi di vita e quindi per la ricerca sull'epilessia infantile- La comprensione dei processi relativi alle vie di trasduzione del segnale dei cannabinoidi nelle varie regioni del cervello indirizzerà sicuramente verso importanti nuove concezioni della funzione neuronale. Questa conoscenza può in seguito essere tradotta nello sviluppo di nuove strategie terapeutiche per il trattamento di una serie di importanti disturbi del sistema nervoso centrale, inclusa l'epilessia.

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