Un nuovo sistema di imaging per una terapia personalizzata della leucemia
Per stabilire se le cellule malate sono sensibili ai medicinali impiegati, la medicina utilizza dispositivi di imaging microscopico ad alte prestazioni, ma spesso questi macchinari sono ingombranti, lenti e soprattutto costosi e quindi poco adatti per la diagnosi clinica di routine e anche per la ricerca accademica. Il lavoro svolto dal progetto AISAT, finanziato dal Settimo Programma Quadro (7° PQ) dell'UE, promette di risolvere questi problemi, grazie a una riprogettazione totale del percorso di visualizzazione ottica del microscopio. Tra i molti miglioramenti apportati all'apparecchiatura vi è la sostituzione delle voluminose telecamere con chip CMOS (semiconduttore a ossido di metallo complementare) ad alta risoluzione estremamente sensibili. Altre modifiche riguardano le nuove schede elettroniche a circuiti stampati per l'acquisizione delle immagini primarie, il controllo dell'illuminazione, il controllo del movimento del motore ad alta precisione e l'integrazione dei dati. Il software scritto specificamente per questa applicazione permette di utilizzare l'apparecchiatura con la semplice pressione di un pulsante e assicura messa a fuoco automatica, raccolta di immagini multicolori e correzione adattativa delle immagini. Il prototipo finale del dispositivo, denominato Hexascope 3.0 è stato testato completamente e dopo l'introduzione dei miglioramenti sono stati riprogettati tutti i cicli di funzionamento. Il prototipo ottenuto può essere appoggiato su un banco da lavoro e può fornire le immagini dell'intera area di una micropiastra di coltura cellulare a 384 pozzetti a tre colori. La risoluzione, inoltre, permette di valutare sia le cellule cancerose sia i dettagli delle modifiche subite dalla morfologia cellulare, fornendo un imaging di analisi ad alto contenuto. Per quanto riguarda l'esame degli effetti determinati dai medicinali sulle cellule prelevate dal sangue del paziente, l'Hexascope 3.0 può fornire informazioni su 30 tipi di farmaci diversi a quattro diverse concentrazioni triplicate per ogni piastra. Attualmente il dispositivo è in fase di test su campioni ematici clinici di pazienti affetti da leucemia in Ungheria e in Svezia. I risultati dei campioni vengono poi inviati agli oncologi per consentire l'erogazione di terapie individualizzate basate sulle analisi condotte. Il progetto AISAT si propone di fornire questa nuova tecnologia anche ad altri ospedali e laboratori, dove potrà essere utilizzato a scopo di analisi e, soprattutto per gli istituti di ricerca, per la scoperta di nuovi medicinali.