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Contenuto archiviato il 2024-05-27

Mitigating ADverse Ecological impacts of open ocean fisheries

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Rendere più ecologiche le flotte che pescano in acque profonde

Le flotte pescherecce europee attraversano gli oceani del mondo per soddisfare la domanda di tonno e di altre grandi specie ittiche marine da parte dei consumatori. Un’iniziativa finanziata dall’UE sta contribuendo alla riduzione dell’impatto sugli ecosistemi marini di queste attività di pesca in mare aperto.

Cambiamento climatico e Ambiente icon Cambiamento climatico e Ambiente

Condotte nell’oceano Atlantico, Indiano e Pacifico nonché nel Mar Mediterraneo, esse rappresentano una fonte importante di reddito e di occupazione per l’UE. Le attività di pesca si basano inoltre su una cooperazione con paesi in via di sviluppo quali la Costa d’Avorio, Mauritius, Senegal e Seychelles, dove il pesce viene scaricato sulla terraferma e lavorato. Il progetto MADE (“Mitigating adverse ecological impacts of open ocean fisheries”) aveva l’obiettivo di ridurre l’effetto ambientale avverso dei palangari impiegati per il pesce spada e di limitare inoltre l’impatto ecologico dei ciancioli che utilizzano dispositivi di aggregazione dei pesci (FAD) per la pesca dei tonni, analizzando il modo in cui questi dispositivi influenzano il comportamento delle specie ittiche pelagiche. L’utilizzo dei FAD consente di sfruttare la naturale attrazione dei pesci verso gli oggetti galleggianti. I palangari di acque profonde utilizzano migliaia di ami fissati ad una lenza lunga chilometri e sospesa tra le boe. Tragicamente, anche il pesce spada giovane e tante altre specie quali squali, tartarughe marine e uccelli marini vengono pescati come catture accessorie. Inoltre, squali e tartarughe rimangono intrappolati nei ciancioli. I biologi marini che operano nel progetto MADE hanno quindi sviluppato misure atte alla riduzione della quantità di catture accessorie mediante l’applicazione delle conoscenze in ambito biologico ed ecologico relative a specie e attività di pesca. Grazie a MADE, chi utilizza le reti da circuizione ora è al corrente della necessità di usare solo FAD ecologici, e sia la flotta di pesca spagnola che quella francese nell’Oceano Indiano stanno iniziando a utilizzarli. Questa è una mossa significativa, poiché ogni anno tra 0,5 e un milione di squali seta muoiono dopo essere rimasti intrappolati nelle reti sotto i FAD. Anche tutti i pescatori europei che usano i ciancioli hanno ricevuto una guida delle migliori pratiche per ridurre il numero di squali e razze uccisi incidentalmente durante le operazioni di pesca. I risultati del progetto MADE riguardanti i ciancioli vengono diffusi tra tutti i comandanti nelle principali flotte mondiali mediante workshop della ISSF (Fondazione internazionale per la sostenibilità dei prodotti ittici). Un’esca artificiale che rispetta l’ambiente (EBAB) sviluppata per i palangari è stata ben accolta dai pescatori sull’isola La Riunione, nell’Oceano Indiano. Inoltre, la EBAB è stata brevettata con successo in Europa. Tuttavia, è necessario ancora molto lavoro prima che le esche artificiali raggiungano il livello di quelle naturali, ed è stata lanciata una proposta per lo sviluppo di questo prodotto nella sua fase commerciale. L’iniziativa MADE ha tenuto conto delle preoccupazioni dei consumatori sostenendo lo sfruttamento commerciale sostenibile delle risorse ittiche. I risultati del progetto aiuteranno i settori della pesca del tonno e del pesce spada a migliorare la propria sostenibilità e a mantenere la propria fattibilità economica e sociale.

Parole chiave

Pesca in acque profonde, pesca in mare aperto, impatti ecologici, palangari, ciancioli

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