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Switchbox: Maintaining health in old age through homeostasis

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Un sistema endocrino sano per una funzione cerebrale sana

Dinanzi al rapido aumento della popolazione anziana in Europa, la ricerca sull'invecchiamento in buona salute preme e richiede nuovi approcci. Un finanziamento UE sta contribuendo affinché un consorzio si occupi del tema nel contesto costituito da cervello/metabolismo regolato dalla funzione endocrina.

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Il progetto Switchbox ("Maintaining health in old age through homeostasis") è stato avviato per esaminare la flessibilità di alcuni sistemi endocrini in quanto correlati alle sfide ambientali e al controllo dell'omeostasi metabolica. L'impegno si incentra sul tentativo di chiarire il ruolo del cervello nella regolazione differenziale degli assi endocrini di cui è stato identificato il ruolo critico nell'invecchiamento in buona salute. Tale approccio si fonda sulle prove che indicano come la regolazione alterata di meccanismi omeostatici rilevanti sia associata a una maggiore morbilità e deterioramenti della funzione cerebrale. A fronte dell'attuale consenso secondo cui il cervello e i processi metabolici ed endocrini sono collegati in modo bidirezionale, i partner di Switchbox intendono favorire l'invecchiamento in buona salute ampliando la nostra comprensione e lo sfruttamento dei meccanismi omeostatici. L'attenzione concentrata sull'omeostasi metabolica punta a promuovere modalità per regolare sia la salute metabolica che mentale. È stata formulata una strategia complessiva che sposta l'attenzione degli studi attuali sull'invecchiamento negli esseri umani e nelle altre specie animali. Switchbox, fissando protocolli per gli studi sull'uomo e i roditori, raccogliendo dati di riferimento base su coorti umane e costituendo colonie animali per gli studi paralleli sui roditori, ora è in grado di determinare interazioni tra la salute metabolica e mentale. L'impiego parallelo di modelli di roditori e coorti umane consente l'esecuzione sperimentale di test nei roditori sulle ipotesi generate dagli studi sull'uomo. A tal fine, i partner sono stati formati sull'utilizzo del database sull'invecchiamento MIND, che compila tutti i dati umani raccolti; sono stati svolti confronti sperimentali preliminari (in roditori e umani) per paragonare la flessibilità omeostatica all'interno delle coorti e tra di esse. Mentre vengono identificate solide variabili predittive mediante l'analisi di endpoint multimodali tra determinate coorti, i dati del progetto sulle misure endocrine sono stati integrati con analisi neurofunzionali e neurostrutturali (immaginografia del cervello). Tra le altre realizzazioni conseguite finora dal progetto rientra l'analisi dei dati risultati con una molteplicità di opportuni strumenti statistici, onde ricavare fattori che potrebbero migliorare la capacità di predire un invecchiamento in buona salute o le prestazioni cognitive. Il lavoro che prosegue tende in ultima istanza a generare risultati traducibili in concetti clinicamente rilevanti. La costituzione di un archivio centrale per più set di dati sull'invecchiamento nell'uomo e nei roditori potrebbe determinare effetti a breve e lungo termine nei vari campi. Si dimostrerà utile anche per ricavare algoritmi relativi all'invecchiamento in buona salute e per informare le reti sull'invecchiamento in buona salute e i gruppi di soggetti interessati chiave.

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