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Epilepsy Pharmacogenomics: delivering biomarkers for clinical use

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Biomarcatori per l’epilessia

Per qualsiasi malattia il trattamento dovrebbe presentare effetti avversi minimi ed esito terapeutico massimo. Per raggiungere questo per l’epilessia, uno studio europeo sta lavorando su biomarcatori genomici che prevedano la risposta al trattamento della patologia.

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L’epilessia è una condizione neurologica che colpisce quasi 50 milioni di persone in tutto il mondo. Aumenta la morbilità in tutti gli aspetti della vita e aumenta il rischio di morte prematura. Esistono oltre 20 farmaci antiepilettici (antiepileptic drugs, AED) registrati per il trattamento, che riescono a controllare le crisi convulsive nella maggior parte dei pazienti, migliorandone la qualità della vita e permettendo una reintegrazione sociale. Ma per quasi il 30 % dei pazienti gli AED non sono efficaci, e ciò rende necessario lo sviluppo di muove modalità di trattamento. Idealmente, gli interventi dovrebbero essere in grado di modificare la malattia piuttosto che controllare semplicemente le crisi convulsive. Lo studio EPIPGX (Epilepsy pharmacogenomics: Delivering biomarkers for clinical use), finanziato dall’UE, ha svolto analisi dell’intero genoma per identificare biomarcatori basati sul genoma per l’epilessia. La previsione della risposta al trattamento potrebbe migliorare l’uso degli AED e anche individuare nuovi bersagli terapeutici. I partner si sono concentrati sull’impatto degli AED più comunemente prescritti nell’UE, e quelli che implicano enormi costi sanitari. I ricercatori hanno costruito un modulo di registrazione di casi online per tutti i membri del consorzio EPIPGX, su una piattaforma comune, consentendo la segnalazione e discussione di problemi tecnici. Il risultato è un’enorme banca dati di oltre 12 000 casi clinici di epilessia e più di 32 000 fenotipi di risposta farmacologica individuali. Per il suo valore, il modulo elettronico di registrazione dei casi è stato adottato da progetti di tutto il mondo. Sono in corso studi di associazione dell’intero genoma per l’ampia resistenza ai farmaci e le reazioni avverse agli AED. Continuare il sequenziamento dell’esoma offrirà informazioni su rare variazioni genetiche che potrebbero influenzare il trattamento con gli AED. Il lavoro sulla serie di dati EpiPGX va avanti, in quanto tutti i partner EPIPGX intendono sfruttare al massimo i risultati ottenuti durante il progetto. L’analisi complessiva di queste serie di dati dovrebbe fornire una guida farmacogenomica per evitare gravi eventi avversi e aiutare i medici a selezionare gli AED meglio tollerati. Sarà rivolta particolare attenzione anche all’identificazione di biomarcatori della teratogenesi associati all’uso del farmaco valproato in gravidanza. La diffusione dei risultati della ricerca è avvenuta tramite conferenze, workshop, Tweet all’hashtag #EpiPGX, un video YouTube e aggiornamenti regolari del sito web del progetto.

Parole chiave

Biomarcatori, epilessia, farmaci antiepilettici, EPIPGX, farmacogenomica, farmacoresistenza

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