Educare il sistema immunitario
Le vaccinazioni consistono essenzialmente nell’educare il sistema immunitario a combattere i patogeni prima di averli incontrati, determinando così una protezione dalle malattie infettive. Nonostante questi interventi, tuttavia, vi sono malattie infettive come l’HIV e l’epatite C che continuano a costituire un grave problema sanitario. Il lavoro dei ricercatori in questo settore ha permesso di individuare nel recettore (NKG2D) (Natural killer group 2-member D) un importante mediatore del potenziale citotossico delle cellule T CD8. L’immunità cellulare mediata dalle cellule T CD8 di memoria fornisce protezione contro le infezioni e lo sviluppo del cancro. L’NKG2D è espresso sulle cellule effettore e T di memoria e lega i ligandi sovraregolati nelle cellule infette e cancerose. Gli scienziati del progetto NKG2D IN T-CELLS (“Memory control; the role of NKG2D and the T-cell receptor in memory T cell biology”), finanziato dall’UE, hanno deciso di approfondire questo aspetto, cercando di chiarire il ruolo dell’NKG2D nella formazione, nel mantenimento e nella funzione delle cellule T CD8 di memoria. A questo scopo, hanno creato ratti carenti del recettore NKG2D e ne hanno studiato le cellule T. Il team ha scoperto che quando questi ratti venivano infettati da un virus, riescono ad attivare risposte immunitarie normali ma sono meno efficienti nella formazione delle cellule di memoria. La carenza di NKG2D, quindi, porta a una minore protezione nei confronti delle infezioni secondarie. L’approfondimento della funzione delle cellule T carenti di NKG2D indica che a risentirne è la formazione della memoria immunologica e non la funzione delle cellule stesse. Il lavoro condotto sul meccanismo della funzione svolta dall’NKG2D ha permesso di individuare possibili molecole (DAP10) e citochine (IL-15) che promuovono la formazione delle cellule di memoria. I ricercatori hanno scoperto che l’NKG2D era essenziale per la sopravvivenza dei precursori delle cellule di memoria tramite la segnalazione del percorso PI3K. Nel complesso, i risultati ottenuti dal progetto sottolineano chiaramente l’importanza dell’NKG2D nella formazione della memoria immunologica e dell’immunità antivirale. Questi dati supportano inoltre l’idea che l’NKG2D possa costituire un obiettivo per migliorare la citotossicità delle cellule T contro i virus o le cellule tumorali.