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Contenuto archiviato il 2024-06-18

Best EScalation Treatment in Multiple Sclerosis (MS)

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La predizione della reazione della sclerosi multipla al trattamento

In tutto il mondo, milioni di persone sono affette da sclerosi multipla (MS). È di fondamentale importanza compiere scelte di cura informate per i pazienti affetti da MS.

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La MS è una malattia devastante del sistema nervoso centrale, che colpisce principalmente giovani adulti. La patogenesi della malattia è correlata a una distruzione immunomediata di fibre nervose centrali mielinate, che conduce al deterioramento delle funzioni neurologiche. Negli ultimi 10 anni, sono divenute disponibili varie bioterapie con effetti ragguardevoli sul tasso di ricaduta della malattia. Il trattamento con le terapie di prima linea (come l’interferone-β o il copolimero acetato) non ottiene sempre esiti positivi e i pazienti passano a terapie di seconda linea come il natalizumab (NTZ). Tuttavia, il NTZ presenta rischi maggiori di infezione da herpes, leucoencefalopatia multifocale progressiva (PML) e perfino leucemia acuta. Il progetto BEST MS (Best escalation treatment in multiple sclerosis (MS)), finanziato dall’UE, intendeva valutare il massimo rapporto tra benefici e rischi del trattamento con NTZ. Si è concentrato sull’ottenimento dei migliori criteri compositi della reazione al NTZ durante il primo anno di trattamento, per predire l’attività della malattia negli anni di cura successivi, oltre a eventuali eventi avversi gravi, in particolare riguardo alla PLM. I ricercatori hanno svolto un’analisi retrospettiva dei campioni raccolti da 1 500 pazienti trattati con NTZ, stratificati come responsivi e non responsivi. Tra tali pazienti, trenta hanno sviluppato la PML. I ricercatori hanno applicato la metabolomica, la genomica, diversi saggi cellulari e la metagenomica, per identificare marcatori biologici che potrebbero predire la risposta al NTZ. Hanno identificato geni associati alla non risposta al NTZ, mentre alcuni altri (come MMP9) hanno offerto un interessante biomarcatore per predire la leucoencefalopatia multifocale progressiva. Inoltre, il progetto ha confermato l’impiego di un test di predizione per la leucoencefalopatia multifocale progressiva, che misura i livelli di L-selectina (CD62L). Nel complesso, il progetto ha proposto di monitorare il rischio di sviluppare la PML a livello individuale, fornendo un paradigma per la medicina di precisione nella malattia neurodegenerativa. Anche se il concetto di medicina personalizzata non è una novità, sono necessari potenti metodi e tecnologie innovative, per orientare la pratica clinica in base a prove. I partner di BEST MS ipotizzano un test di predizione della risposta che consentirà ai medici di scegliere tra i 15 farmaci biologici disponibili per il trattamento della MS.

Parole chiave

Sclerosi multipla, natalizumab, leucoencefalopatia multifocale progressiva, BEST MS, L-selectina

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