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Does vascular endothelial growth factor gene therapy safely improve outcome in severe early-onset fetal growth restriction?

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Una terapia per l’insufficienza placentare che provoca la limitazione della crescita fetale

Nella sola UE, ogni anno sono circa 11 000 i bambini che durante la gestazione soffrono di restrizione alla crescita fetale (Fetal Growth Restriction, FGR) in conseguenza dell’insufficienza placentare. I ricercatori stanno studiando l’efficacia di una terapia promettente basata sul fattore di crescita materno in gravidanza, tramite studi clinici condotti sugli esseri umani.

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L’insufficienza placentare che porta alla FGR è una condizione incurabile, durante la quale la crescita fetale intrauterina avviene con una lentezza patologica. L’insufficienza placentare provoca un flusso sanguigno ridotto nell’utero, esponendo i bambini che nascono da queste gestazioni a un rischio più elevato di problemi di salute a lungo termine. Il miglioramento del flusso sanguigno nell’utero porterebbe a un miglioramento significativo delle loro prospettive. In condizioni di gravidanza normali, il sangue delle gestanti presenta livelli appropriati del fattore di crescita vascolare endoteliale (VEGF), che determina un flusso sanguigno appropriato nell’utero. La VEGF è una proteina secreta dalla placenta e le donne che presentano l’FGR potrebbero trarre vantaggio se i suoi livelli locali nel flusso di sangue all’utero venissero aumentati tramite tecniche come la terapia genica. Recentemente, il ricorso alla terapia basata sul fattore di crescita negli animali ha migliorato in modo significativo la crescita fetale, grazie alla dilatazione dei vasi sanguigni che alimentano l’utero. Il progetto EVERREST si propone di dimostrare la sicurezza e l’efficacia di questo trattamento basato sul fattore di crescita materno tramite studi pre-clinici seguiti da studi clinici. Inizialmente, i componenti del team EVERREST hanno approfondito l’accettabilità sociale e i risvolti etici che comporta il ricorso alla medicina genica durante la gestazione, ottenendo risultati hanno rivelato un atteggiamento per lo più favorevole verso la partecipazione delle donne in gravidanza alle prove cliniche. Gli studi pre-clinici, che avevano lo scopo di dimostrare la sicurezza della terapia basata sul fattore di crescita materno, hanno indicato che i tessuti delle placente umane esposti in laboratorio ad alte dosi della medicina genica non hanno mostrato alcun danno. I test di laboratorio ancora in corso dovranno stabilire se la medicina genica attraversa la placenta, un’eventualità che non è stata dimostrata dalle prove indiziali condotte sugli animali. Il team, inoltre, svolgerà studi completi di tossicologia riproduttiva su animali gravidi per chiarire gli effetti delle dosi elevate e ridotte della medicina genica. I quattro siti che partecipano all’iniziativa stanno reclutando donne affette da forme gravi e precoci di FGR per condurre uno studio di osservazione finalizzato a raccogliere dati completi sulle gravidanze non sottoposte a trattamento. EVERREST ha inoltre creato una biobanca di campioni di donne e bambini colpiti da FGR e ha redatto il protocollo dello studio clinico di fase I/IIa. Risultati positivi di questo studio clinico permetteranno di dare un contributo importante alla ricerca clinica nella terapia ostetrica e accelereranno la commercializzazione della terapia genica per l’FGR, auspicabilmente nel giro di 10-15 anni.

Parole chiave

Restrizione della crescita fetale, terapia con fattore di crescita, fattore di crescita endoteliale vascolare, terapia genica

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