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Monitoring innate immunity in arthritis and mucosal inflammation

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Nuovi biomarcatori per i disturbi infiammatori

La diagnosi e il monitoraggio tempestivi dell’artrite delle articolazioni costituiscono una sfida medica importante. In questa direzione alcuni ricercatori europei hanno sviluppato nuovi strumenti diagnostici e identificato target molecolari per interventi terapeutici diretti.

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Le malattie infiammatorie croniche non sono sempre associate all’autoimmunità e alla presenza di anticorpi autoreattivi. Questi tipi di malattie articolari sieronegative presentano spesso manifestazioni extra-articolari nei tessuti epiteliali come quello cutaneo o intestinale. Sempre più prove scientifiche indicano un ruolo dell’immunità innata e di fattori ambientali nello sviluppo della malattia in individui geneticamente suscettibili. A seguito dell’attivazione iniziale dell’immunità sia adattativa che innata vari meccanismi effettori come le citochine e i profili molecolari associati al danno (damage-associated molecular pattern, DAMP) contribuiscono all’infiammazione continua. La diagnosi e il trattamento delle persone colpite è estremamente difficile, e necessita di nuovi strumenti e biomarcatori. In questo contesto il progetto MIAMI (Monitoring innate immunity in arthritis and mucosal inflammation), finanziato dall’UE, voleva ottenere migliori strumenti diagnostici e nuovi target per terapie farmaceutiche per migliorare significativamente la cura dei pazienti nell’artrite sieronegativa. Il lavoro si è concentrato sul targeting terapeutico delle proteine S100, membri pro-infiammatori della famiglia dei DAMP, per le malattie infiammatorie croniche di intestino e articolazioni. Tra le scoperte chiave dello studio c’è stata l’identificazione dei DAMP S100 come fattori che contribuiscono allo sviluppo della malattia in diversi modelli animali di artrite sieronegativa e nello stato acuto dell’infiammazione intestinale. Queste molecole servivano inoltre da biomarcatori sierici affidabili nei topi per la quantificazione della malattia a livello locale. Poiché il loro preciso meccanismo di funzionamento resta sconosciuto, è necessario un ulteriore approfondimento della biologia di queste molecole in diversi ambienti di malattia.Oltre a fornire i valori soglia per S100 i ricercatori hanno scoperto che le proteine S100 specifiche per i fagociti potrebbero essere utilizzate per prevedere processi infiammatori locali. Per favorire la diagnosi precoce dell’infiammazione cronica di articolazioni e intestino hanno definito schemi di risposta infiammatoria innata nelle articolazioni e nell’intestino attraverso un’analisi di ampia portata di citochine, trascrittoma e proteoma. Oltre a informazioni fondamentali sulle condizioni infiammatorie sieronegative la ricerca pionieristica svolta nell’ambito di MIAMI ha portato allo sviluppo di test point-of-care brevettati per un impiego semplice e illimitato in ambito clinico.

Parole chiave

Artrite delle articolazioni, DAMP, biomarcatore, MIAMI, S100

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