Anticorpi per le infezioni da Staphylococcus
S. aureus è un importante patogeno umano associato alle infezioni ospedaliere e acquisite in comunità. Può causare complicazioni sanitarie gravi e potenzialmente letali, come endocardite o setticemia, oltre a infettare i dispositivi medici impiantati. L’uso incauto degli antibiotici ha portato all’emergere di S. aureus resistente alla meticillina (MRSA). MRSA presenta bassa suscettibilità anche agli antibiotici ad ampio spettro, e ha un repertorio diversificato di strategie di evasione immunitaria. Vi è quindi un urgente bisogno di sviluppare nuovi interventi terapeutici. La somministrazione di anticorpi monoclonali da sintesi combinatoriale sta guadagnando terreno come trattamento alternativo. Il progetto COMPSTAPH, finanziato dall’UE, mirava a generare tali anticorpi umani per neutralizzare la virulenza di S. aureus. Le attività del progetto si sono concentrate sulla proteina che lega il fibrinogeno extracellulare (Efb). Per convalidare il meccanismo di azione di Efb i ricercatori hanno sviluppato un modello ex vivo di infezione ematica (batterieimia) da S. aureus che riassume la condizione umana. Hanno scoperto che l’aggiunta di Efb aumentava la sopravvivenza del patogeno rendendolo “invisibile” al sistema immunitario. Gli anticorpi umani contro Efb sono stati isolati a seguito di uno screening completo di una libreria di anticorpi. Per identificare quali anticorpi bloccavano il legame di Efb con la proteina del complemento C3d, gli scienziati hanno creato un test ELISA competitivo. Gli anticorpi candidati più efficaci sono stati testati nel modello di batteriemia per identificare le molecole guida con efficacia terapeutica. Per valutare se questi anticorpi potevano essere utilizzati come vaccino multivalente, il consorzio ne ha verificato l’efficacia in un modello in vivo di infezione renale. Il trattamento con singola dose di anticorpi bloccanti abbassava significativamente la carica batterica nei reni infetti dei topi, e riduceva l’infiammazione. Questi anticorpi restavano in circolazione e funzionali per almeno 36 ore, cosa a favore di un loro ulteriore sfruttamento in altri modelli di malattia. nel loro insieme le scoperte dello studio COMPSTAPH sostengono la validità dell’immunizzazione passiva attraverso la consegna di anticorpi come strategia efficace contro l’infezione da S. aureus. Considerando il pessimo outcome delle infezioni da S. aureus, un vaccino terapeutico sarebbe da tempo necessario.
Parole chiave
Staphylococcus aureus, sistema immunitario, anticorpi, Efb, vaccino