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Contenuto archiviato il 2024-06-18

Translational Adolescent and Childhood Therapeutic Interventions in Compulsive Syndromes

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Il glutammato e la trasduzione del segnale insulinico portano a comportamenti compulsivi

Secondo alcuni ricercatori dell’UE, i livelli di glutammato e (sorprendentemente) la trasduzione del segnale insulinico nel cervello detengono la chiave per capire il comportamento compulsivo presente in persone affette da disturbi come l’autismo o il disturbo ossessivo-compulsivo.

I ricercatori del progetto UE TACTICS hanno identificato alcuni elementi alla base di disordini compulsivi in bambini e adolescenti. La loro scoperta, secondo cui il glutammato e la trasduzione del segnale insulinico possono svolgere un ruolo in tali comportamenti, presenta prospettive di più efficaci opzioni di trattamento per le persone affette dal disturbo dello spettro autistico (ASD) e dal disturbo ossessivo compulsivo (OCD). “Rivolgendo l’attenzione a una pluralità di disturbi compulsivi, come l’autismo, l’OCD e l’uso di sostanze, TACTICS si chiede se esista un meccanismo che sia un tratto caratteristico comune alla base della compulsione, nonché se vi siano basi biologiche comuni di tale tratto,” riferisce Jeffrey Glennon, vice co-coordinatore di progetto e professore assistente in neuroscienza cognitiva presso il Radboud University Medical Center nei Paesi Bassi. Gli scienziati ritengono che il comportamento compulsivo sia determinato da una disfunzione dei circuiti fronto-striatali del cervello. “Siamo partiti dall’idea che, in tali soggetti, l’attività fronto-striatale si dimostra straordinariamente attiva, per cui il livello di glutammato, la principale sostanza chimica eccitatoria del cervello, risulta eccessivamente elevato in tali regioni cerebrali,” dice il dott. Glennon. L’aumento di glutammato Il team ha osservato innanzitutto il tono di glutammato nell’autismo e nell’OCD nel corso dell’infanzia, l’adolescenza e l’età adulta, per cogliere eventuali differenze durante l’intera esistenza, che sono state effettivamente rilevate. Ha poi iniziato a testare le eventuali proprietà anticompulsive della memantina (farmaco che blocca l’azione del glutammato, comunemente utilizzato per il trattamento della malattia di Alzheimer) nell’essere umano. La sperimentazione è ancora in corso e se ne prevede la conclusione a giugno 2018. “Abbiamo scoperto un aumento del glutammato nella corteccia cingolata anteriore e nello striatum dei giovani con problemi compulsivi, come l’ASD e l’OCD. Abbiamo anche rilevato una differenza tra bambini, adolescenti e adulti, secondo cui i livelli di glutammato risultano diversi nei vari stadi etativi,” riferisce il dott. Glennon. Un risultato sorprendente Ma quando i ricercatori sono arrivati a studiare la genetica, si sono imbattuti in una sorpresa. “Abbiamo preso grandi dataset genetici sull’OCD e compiuto un’analisi; è emerso che non si trattava del glutammato, ma dell’insulina ‒ dice il dott. Glennon ‒ e abbiamo pensato a qualcosa che avviene in relazione alla trasduzione del segnale insulinico.” I test su modelli animali hanno dimostrato che anche la manipolazione del sistema di trasduzione del segnale insulinico nel cervello presenta uno spiccato effetto sul comportamento compulsivo. “Se si prende e si delete (knock-out) il primo gene dalla rete della trasduzione del segnale insulinico, questi animali mostrano un comportamento ripetitivo, come nell’autismo, o un comportamento di controllo, come nell’OCD,” dice il dott. Glennon. “Presentano anche tic della testa analoghi alla sindrome di Gilles de la Tourette.” Sembra un elemento rilevante, poiché un’elevata percentuale di persone affette dalla sindrome di Gilles de la Tourette presentano anche OCD, e rappresenta un fenotipo compulsivo che implica movimenti involontari. Il team di TACTICS intende esplorare ulteriormente i meccanismi della trasduzione del segnale legata all’insulina. “Avvertiamo che si tratta di una direzione davvero rilevante” dichiara il dott. Glennon. Un esito positivo della sperimentazione clinica a base di memantina potrebbe spianare la strada a sperimentazioni cliniche di dimensioni maggiori, che forse condurranno nel giro di pochi anni a farmaci dotati di completa autorizzazione, che prendano a bersaglio il glutammato. Sarebbe una gradita notizia per i pazienti e i loro familiari. Al momento non esistono trattamenti per i sintomi fondamentali dell’autismo e le attuali opzioni a disposizione di pazienti affetti da OCD (la terapia cognitivo-comportamentale o farmaci come il prozac) non funzionano per tutti. “Il comportamento compulsivo sottrae tanto tempo ed energie alle persone; vivere con questo stress e ansia è terribile, per cui se riuscissimo a fare qualcosa per ridurre la compulsione, sarebbe un valido aiuto,” conclude il dott. Glennon.

Parole chiave

TACTICS, neuroscienza, disturbi compulsivi, disturbi ossessivo-compulsivi, disturbo dello spettro autistico, glutammato, trasduzione del segnale insulinico

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