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Applicare standard di qualità alla ricerca sulle scienze della vita rafforza la verifica

Benché siano l’anima della buona scienza, molti risultati di ricerca pubblicati nel campo delle scienze della vita non possono essere verificati da altri scienziati. Per mitigare questo fenomeno spesso poco riportato, EQIPD ha delineato un quadro degli standard di qualità, da abbinare a materiale formativo.

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Reproducibility Project: Cancer Biology è un lavoro durato 8 anni inteso a replicare gli esperimenti riportati su articoli ad alto impatto pubblicati tra il 2010 e il 2012. Lo studio ha riscontrato difficoltà nella progettazione della replica di 193 esperimenti pubblicati sui 53 articoli in esame. I protocolli non risultavano descritti integralmente e solo il 2 % degli esperimenti riportava interamente i propri dati. Quando si è provato a replicarli, i risultati spesso erano in conflitto con i report originali. «In parte ciò risiede nel modo in cui il lavoro è stato strutturato, condotto, analizzato e riportato», spiega Malcom Macleod dell’Università di Edimburgo, l’organizzazione che ha ospitato il progetto EQIPD. Il progetto EQIPD, supportato dall’UE, ha raccolto le raccomandazioni esistenti sulla conduzione di ricerche su animali da realizzare in una serie di studi multicentrici condotti in tutta Europa. Il team ha sviluppato un «sistema qualità», sollecitando i laboratori a tener conto di problematiche come la progettazione della ricerca, oltre che la tracciabilità e la sicurezza dei dati. Sono stati inoltre redatti dei materiali formativi per aiutare i ricercatori a comprendere i principi di base e a implementarli al meglio. «Abbiamo dimostrato che studi standardizzati riducono le variazioni tra laboratori e aumentano la riproducibilità. Il nostro sistema di qualità è stato già impiegato in diversi laboratori e i riscontri ci suggeriscono che abbiamo trovato il giusto equilibrio tra sforzo richiesto e valore aggiunto», prosegue Macleod.

Creare un sistema di controllo della qualità

La revisione sistematica del progetto sulle linee guida per la ricerca sugli animali ha permesso al team di stabilire i principi di base per i ruoli del team di ricerca, la cultura della qualità, l’integrità dei dati, i processi di ricerca, il miglioramento continuo e la sostenibilità. Per perfezionarli, il team ha intrapreso diversi cicli di discussione, coinvolgendo anche un gruppo di parti interessate di oltre 100 partecipanti e integrando al contempo i riscontri della più ampia comunità scientifica. Alcune discussioni erano informali, mentre altre erano agevolate da tecniche strutturate come la costruzione del consenso metodo Delphi. Dopo aver codificato i principali criteri di qualità, sono stati successivamente condotti esperimenti per determinare se tale approccio standardizzato migliorasse effettivamente la riproducibilità. Gli esperimenti scelti rappresentavano una gamma di disegni e finalità sperimentali. Tra questi figurano una prova in campo aperto sulla locomozione e l’esplorazione dei roditori, un EEG sonno/veglia che rifletteva gli aspetti del morbo di Alzheimer su modelli animali e il test di Irwin sulla tossicità dei farmaci. Questi studi pilota sono stati eseguiti in cinque istituti di ricerca e laboratori commerciali nell’Europa continentale e nel Regno Unito, rivelando nuovi aspetti sui requisiti di questi diversi ambienti e sulle capacità del sistema di soddisfare tali esigenze. Le valutazioni esterne non solo hanno convalidato il risultato ma hanno sollecitato i ricercatori a interrogarsi sull’adeguatezza delle proprie strategie per produrre ricerche di alta qualità. L’approccio ha altresì aiutato a identificare le zone d’ombra, i problemi ignorati e le opportunità. «La nostra revisione sistematica sulla modellizzazione del morbo di Alzheimer ha fatto emergere centinaia di migliaia di pubblicazioni potenzialmente rilevanti, e abbiamo pertanto sviluppato uno strumento volto a deduplicare automaticamente questi risultati di ricerca, oggi disponibili all’intera comunità di revisione», fa notare Macleod.

Consolidare gli sforzi e ampliare il campo di applicazione

Oltre agli imperativi di rigore scientifico, le scienze della vita hanno anche la responsabilità pratica di ridurre la sofferenza. «I nuovi trattamenti farmacologici dipendono dalla ricerca preclinica. Se riusciamo ad identificare prima i candidati di farmaci che non saranno in grado di superare i test, accelereremo il progresso e ridurremo i costi, a beneficio dei pazienti e dell’economia», osserva Macleod. Una descrizione del sistema di qualità EQIPD è disponibile in una pubblicazione eLife, mentre alcune organizzazioni, come Scientist.com già incoraggiano i propri fornitori di ricerca ad usare la valutazione di EQIPD. Il team ha anche creato un’organizzazione senza scopo di lucro nel ruolo di garante di EQIPD (GoEQIPD), che si propone di fornire una certificazione formale per un laboratorio EQIPD. «La prossima sfida sarà costituita dall’applicazione degli stessi approcci alla ricerca nelle scienze della vita in vitro per identificare i problemi della ricerca e le possibili azioni da svolgere al riguardo», conclude Macleod.

Parole chiave

EQIPD, ricerca, verifica, scienze della vita, farmaco, trattamenti, preclinico, esperimenti, dati, replica

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