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Contenuto archiviato il 2024-06-18

Mechanisms of Influenza virus assembly and budding

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Nuovi obiettivi per i farmaci antinfluenzali

Il virus dell’influenza è un importante patogeno che provoca focolai ed epidemie stagionali. Vi è quindi urgente bisogno di strategie anti-virali nuove ed efficienti che permettano di alleviare la morbilità e la mortalità che vi sono associate.

Tradizionalmente, le epidemie di influenza vengono trattate con vaccini e con farmaci anti-virali. Il virus dell’influenza, tuttavia, è intrinsecamente capace di adottare una strategia di evasione immunitaria basata sul mutamento del proprio genoma. Questa deriva antigenica limita l’efficacia dei vaccini esistenti, che riescono a offrire immunità solo contro specifici ceppi virali. Per individuare nuovi obiettivi per lo sviluppo di farmaci antinfluenzali, il progetto INFLUENZA BUDDING, finanziato dall’UE, ha studiato l’assemblaggio e la fase di gemmazione dei virus dell’influenza, concentrando il proprio lavoro sulla struttura e sulla funzione della proteina di matrice integrale del virus M2 durante la fase di gemmazione. I ricercatori hanno analizzato i meccanismi molecolari grazie ai quali l’M2 provoca la scissione della membrana, consentendo così il rilascio delle particelle virali al di fuori della cellula ospite. Il team ha svolto esperimenti di mutagenesi, testando la funzione dei mutanti generati attraverso una varietà di test virali e proteici, tra cui esperimenti di gemmazione in vitro. I risultati hanno mostrato che l’emoagglutinina (HA), la neuraminidasi (NA) e le proteine di matrice M2 ed M1 svolgono un ruolo centrale per la struttura virale. Specificamente, M2 e HA interagiscono con specifici domini lipidici mentre il dominio di transmembrana NA è un determinante fondamentale per l’avvio dell’assemblaggio e della gemmazione del virus. L’analisi biofisica della coda citoplasmatica dell’M2 indica una localizzazione specializzata dell’elica dell’M2 centrale per la gemmazione, sottolineando chiaramente l’importanza della natura anfipatica dell’M2 nell’assemblaggio e nella gemmazione virale. I risultati dello studio, inoltre, suggeriscono che possono esservi altre proteine contenenti eliche anfipatiche operanti in vari processi di gemmazione cellulare, tra cui l’endocitosi indipendente da clatrina e la gemmazione del corpo multi-vescicolare. Collettivamente, i risultati dello studio INFLUENZA BUDDING rappresentano un importante progresso nel settore della virologia e hanno contribuito a ottenere un’immagine senza precedenti del processo di gemmazione del virus dell’influenza. Soprattutto, hanno identificato importanti interazioni tra le proteine e tra proteine e lipidi che potranno essere sfruttate per lo sviluppo di terapie antivirali. Le future attività di screening farmacologico dovrebbero riuscire a identificare nuovi composti antinfluenzali che aiuteranno a contrastare le gravi conseguenze sanitarie di questa malattia.

Parole chiave

Virus dell’influenza, INFLUENZA BUDDING, M2, HA, eliche anfipatiche

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