Migliore esperienza di vita dei pazienti oncologici grazie all’innovazione tecnologica
Dopo gli interventi di assistenza primaria, la maggior parte dei pazienti oncologici riceve le cure a domicilio, talvolta per un lungo periodo di tempo. «Questo rende la malattia paragonabile a una condizione cronica», osserva la coordinatrice del progetto CAPABLE Silvana Quaglini, dell’Università di Pavia. Per i pazienti può anche essere difficile tornare al lavoro e può essere estenuante e costoso rispettare i frequenti appuntamenti medici. «Anche sincronizzare gli appuntamenti con oncologo, psicologo e nutrizionista può essere difficile», aggiunge Quaglini. «Questo può portare a lunghi tempi di attesa e a visite multiple.»
Un innovativo sistema di telemonitoraggio del cancro
Per affrontare queste difficoltà, il progetto CAPABLE si è proposto di sviluppare un innovativo sistema di telemonitoraggio. L’obiettivo era quello di combinare un sistema di coaching per i pazienti oncologici con un «cruscotto intelligente» per i medici, al fine di migliorare la qualità di vita dei pazienti. «Volevamo trovare un modo per migliorare la comunicazione tra pazienti e medici, consentendo ai pazienti di segnalare i sintomi non appena compaiono», spiega Quaglini. «Volevamo anche migliorare la comunicazione tra i medici, fornire ai pazienti strumenti didattici per meglio gestire la malattia e dare informazioni sullo stile di vita, sull’alimentazione e sui diritti dei pazienti.» Il team del progetto ha fornito ai pazienti due strumenti di base: un’applicazione mobile e uno smartwatch. L’applicazione mobile segnala gli effetti collaterali dei trattamenti e altri sintomi legati al cancro, mentre lo smartwatch misura i segni vitali come la frequenza cardiaca, la saturazione di ossigeno e la qualità del sonno. Il personale medico può visualizzare le informazioni dell’applicazione da PC. Questi dati forniscono informazioni utili tra una visita di controllo e l’altra, che potrebbero essere utilizzate come base per modificare il trattamento, la dieta o indicare la necessità di un programma di supporto psicologico. «Sono stati sviluppati anche interventi non farmacologici per aiutare i pazienti a rilassarsi e a pensare in modo positivo», spiega Quaglini. «Un modulo consiste nell’incoraggiare i pazienti a scrivere biglietti di ringraziamento alle persone. Questi vengono poi conservati in un “vaso della gratitudine” virtuale. È stato dimostrato che tornare su queste parole e rileggerle è utile per il benessere psicologico dei pazienti.»
Gli smartwatch possono aiutare a prevedere l’insorgere di alcuni sintomi del cancro
Per misurare l’efficacia di questi interventi, è stato chiesto a un gruppo di controllo di pazienti di compilare una serie di questionari. Gli argomenti toccati erano la qualità della vita, la soddisfazione per i trattamenti e le questioni psicologiche, con l’obiettivo di cercare di stabilire una linea di base. Successivamente, ai pazienti di tre centri medici dotati del sistema di telemonitoraggio è stato chiesto di compilare la stessa serie di questionari a intervalli regolari. «Rispetto alla coorte di controllo, i pazienti CAPABLE hanno riportato miglioramenti significativi nella qualità della vita», osserva Quaglini. «I risultati preliminari suggeriscono inoltre che i dati dello smartwatch possono aiutare a prevedere l’insorgenza di alcuni sintomi. La diminuzione della saturazione di ossigeno, ad esempio, può talvolta precedere l’insorgere della stanchezza.» Anche i pazienti che hanno utilizzato il sistema si sono dimostrati molto soddisfatti dell’esperienza.
Portare la telemedicina nella pratica clinica
Per aiutare gli operatori sanitari e i responsabili delle politiche sanitarie a comprendere meglio le varie funzionalità e ad apprezzare i potenziali vantaggi dei sistemi di telemonitoraggio, è stata resa disponibile una versione dimostrativa del sistema. «Il sistema sanitario nazionale italiano ha recentemente indicato la telemedicina come una delle sue priorità», afferma Quaglini. «Per noi questa potrebbe essere un’opportunità per introdurre il nostro modello su scala più ampia.» Quaglini e il suo team sperano che il modello CAPABLE possa essere introdotto nella pratica clinica e migliorare la qualità di vita dei pazienti oncologici. «Pensiamo di aver dimostrato che il nostro modello funziona per i pazienti e gli assistenti», aggiunge.
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